L'apparenza inganna
Il mito racconta le cose come sono veramente andate: il lento passaggio dai culti della Grande Madre ai culti degli dei uranici; la filosofia coglie il senso di questo passaggio che è nella natura dell'uomo originariamente aperta alla visione.
In questa apertura originaria ci sono gli uomini che si fermano alle apparenze sensibili delle cose, alla loro sembianza (dòxa), e ci sono quelli che invece approdano alla natura intellegibile delle cose, alla loro verità (alétheia).
Platone chiama i primi filodòxoi e i secondi filosofi. Sia gli uni che gli altri hanno riconosciuto la loro radice nel cielo e, abbandonata l'oscurità della terra, si sono lasciati ospitare nel mondo uranico della luce, ma mentre i filodòxoi si trattengono nell'apparenza che costituisce il primo dono della luce, i filosofi oltrepassano questa incerta sembianza (l'apparenza inganna) per giungere a quel sapere che niente può far oscillare (epistéme).
Emanuele Severino
Filosofo, accademico e compositore
1929 - 2020
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