Linee generali
Il Piano è divenuto tema e guida dell'Europa per i prossimi sette anni a causa della pandemia di Covid-19 ma, esso guarda ben oltre. In realtà esso si propone di gettare le basi per la ricostruzione dei fondamentali del sistema Italia. Le linee guida di quello che ad oggi è ancora la bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza mostrano più l'ambizione connessa alla strategia di Mario Draghi e del suo governo, che la serie di progetti volti a cambiare a tutto campo l’economia nazionale.
Gli importi sono inimaginabili per la politica finora dagli italiani seguita in mano a uomini di partiti e partitini. Si tratta di 191,5 miliardi di euro di piano, più 30 legati al fondo complementare come sostegno del governo per piani attuativi e progetti legati alle strategie da seguire.Sono 16 le categorie di investimenti inserite in sei linee guida:
1) digitalizzazione;
2) transizione ecologica;
3) infrastrutture per una mobilità sostenibile;
4) sanità;
5) istruzione e ricerca;
6) inclusione e coesione.
Fa da filo conduttore la volontà di sanare le disuguaglianze di genere, i divari territoriali, la disoccupazione.
Ancora: 138 miliardi di euro serviranno per completare progetti lanciati ex novo e 53 invece finanzieranno piani già esistenti, cantierati o non, le cui linee guida strategiche sono chiare.
“Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” riceveranno finanziamenti previsti dal valore di 42,55 miliardi di euro, 38,25 dei quali destinati a nuovi progetti.
“Rivoluzione verde e transizione ecologica” ne avranno invece la fetta maggiore, 57 miliardi (34,6 su nuovi piani).
"Infrastrutture per mobilità sostenibile" riceveranno 25,33 (nuovi per 14,13).
“Istruzione e ricerca” 31,88 (in larga parte, 24,1 miliardi, di nuova ideazione), mentre "Inclusione e coesione" 19,12 miliardi, per nuovi progetti 14,81.
"Salute" 15,63 miliardi, destinati a nuovi progetti 12,65.
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Il digitale si focalizza sulla banda ultralarga e sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione. Le infrastrutture del Recovery mirano a coordinare l’integrazione del settore dei trasporti nei grandi network europei e globali.
L’obiettivo di fondo del Recovery Plan è accrescere di 1,4 punti il tasso medio di sviluppo del Pil nel periodo 2022-2026 attuando le riforme e garantendo processi fluidi e capaci di garantire sinergie tra enti e amministrazioni.
New York Times e Financial Times sono tra le testate che a livello mondiale hanno maggiormente approvato il piano Draghi ritenendolo il viatico per il rilancio del sistema-Italia.
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Che dire? Avremo modo di riflettere, commentare, valutare.
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