Le istituzioni democratiche di cui -almeno nel mondo occidentale- godiamo sono frutto, o comunque derivati dalla Rivoluzione francese. E lo sono non tanto come conseguenza diretta. In ogni paese, da quel fine XVIII secolo, sono seguite lotte, successi e ritorni all'indietro, prima che la democrazia si affermasse un pò ovunque in Occidente.
I rivoluzionari francesi (come pure quelli americani) in quel fine Settecento sapevano bene quali fossero i diritti a cui essi aspiravano attraverso il Parlamento e fu da loro, in quanto rappresentanti del popolo, che iniziarono ad essere emanate le "leggi" , espressioni esclusive e privilegiate della "rappresentanza popolare".
Il segno più evidente e permanente dell'avvenuto cambio di regime, di abbattimento dell'ancien regime, e' stato proprio l'attribuzione del potere di legiferare ad un organismo, il Parlamento, non più espressione delle scelte regie.
I primi provvedimenti post rivoluzionari sembrarono promettere un codice generale delle leggi che fosse semplice, chiaro e conforme allo spirito di ciò che veniva previsto nella legge fondamentale, la Costituzione. L'interesse posto dai rivoluzionari francesi ed americani possedeva radici e motivazioni filosofiche. La gran parte degli uomini di spicco della rivoluzione francese del 1789 si erano infatti forgiati con la filosofia cartesiana e per loro i postulati razionali erano irrinunciabili.
(Segue)
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