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mercoledì 9 giugno 2021

Storia e rievocazioni. 10 giugno festa della Marina militare italiana... ... Ing. Luigi Cannella

 Il 10 giugno è la "Festa" della nostra Marina Militare nell'anniversario dell'affondamento della corazzata austriaca "Santo Stefano" avvenuta in data 10 giugno 1918 per opera dell'allora Capitano di Corvetta Luigi Rizzo, nativo di Milazzo, comandante dei due M.A.S. che la silurarono nelle acque di Premuda.   Numerosi gli episodi di ardimento compiuti in pace e in guerra dalla Marina Militare, Forza Armata dotta, le cui operazioni sono condotte con particolare disciplina in base a procedure di altissimo livello scientifico utilizzando dispositivi di tecnologia avanzata. 

 Desidero ricordare un clamoroso episodio organizzato e condotto dalla nostra Marina Militare durante la Prima Guerra Mondiale, passato alla Storia come il "Colpo di Zurigo" che, senza fare ricorso alle armi, inflisse al nemico una disfatta di grandi dimensioni. A seguito delle indagini per il sabotaggio delle Corazzate Benedetto Brin (Brindisi 27 settembre 1915) e Leonardo da Vinci (Taranto 2 agosto 1916) il IV Reparto Informazioni della Regia Marina scoprì che il Consolato Austro-Ungarico di Zurigo ospitava un importante centro dell'Evidenzbureau (servizio segreto militare austriaco) e che in una cassaforte erano custoditi documenti segretissimi tra cui l'elenco degli agenti operanti in Italia. Fu organizzata una formidabile squadra di specialisti comandata dal Capitano di Corvetta Pompeo Aloisi e fu "arruolato" anche uno scassinatore di casseforti, Natale Papini, ritenuto un mago del settore, che stava scontando una pena detentiva nel carcere di Livorno, a seguito di una sua "leggendaria impresa". 

 Nella notte tra il 20 ed il 21 febbraio 1917, tra martedì grasso e mercoledì delle ceneri, approfittando della festosa confusione del carnevale, i nostri 007 si introdussero nei locali del Consolato di Zurigo. Dopo avere superato alcune difficoltà impreviste, riuscirono ad aprire la cassaforte, ad impossessarsi dei documenti e a dileguarsi tra la gente in festa. A seguito dei provvedimenti delle autorità italiane, furono arrestati oltre 50 agenti e le azioni di sabotaggio cessarono per sempre. Il clamoroso episodio, compiuto da un pugno di valorosi "marinai"  rimase coperto da segreto per molto tempo anche dopo la fine della Grande Guerra.

Ing. Luigi Cannella

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