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giovedì 3 giugno 2021

Repubblica Italiana. I cittadini ... l'uomo libero, l'uomo consapevole (2)

 Ci proponiamo di percorrere un lungo cammino, in più pagine del Blog, per provare a conoscere cosa abbia significato per gli italiani la transizione dal fascismo alla democrazia, dalla monarchia alla repubblica.  Proveremo a cogliere lo spirito profondo dell'essere "cittadini" rispetto a sudditi, "democratici" rispetto a intolleranti, "aperti al mondo e all'altro" rispetto ai sovranisti orgogliosi di sé stessi. 

 Il proposito non si concluderà in un definito numero di puntate perchè -detto in altri termini- esso in realtà è sempre stato obiettivo del Blog e adesso ci proponiamo semplicemente di essere più sistematici nello sviluppare il senso liberal-democratico e social-democratico del vivere e del godere nello spirito della democrazia sostanziale, ben oltre quindi quella formale che invece si esaurisce nel mettere un segno ogni cinque anni sulla scheda elettorale.

 Tratteremo di principi, ma soprattutto di reale sostanza delle leggi e di come esse incidono in quello che è -e deve essere- lo spazio di libertà di ciascun cittadino. Tratteremo di Storia e di vita ordinaria, di attualità e soprattutto dei tanti perchè della società di oggi.

 Non si tratta di una rubrica politica-politicante, ma di un itinerario attraverso cui vogliamo trovare i perchè del nostro "oggi", L'oggi di ciascuno di noi.

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I diritti umani

 Le istituzioni del nostro paese, l'Italia, derivano al pari di tutte quelle dei paesi di cultura occidentale, dallo spirito e dai nuovi portati culturali della rivoluzione americana (1765 - 1783) e della successiva rivoluzione francese (1789-1799). Nulla a che fare col precedente sistema di vita dell'età moderna, quella che va dalla scoperta dell'America, o se si vuole, dal crollo di Costantinopoli, fino alla Rivoluzione francese o a quella americana.

 Non si tratta di semplici segnaletiche epocali e basta. No! Con le due rivoluzioni ricordate  si affermano per la prima volta nella storia dell'umanità principi  fondamentali che dell'uomo, strumento dei potenti e insignificante suddito, fanno e creano invece "il cittadino". 

 Per  intenderci meglio: gli arbëreshe che nel XV-XVI secolo arrivano dai Balcani in Sicilia non godevano di nessun diritto e nessuna tutela; erano strumenti di lavoro -al pari degli attrezzi agricoli e degli animali da lavoro- da impiegare sui feudi dei "baroni" locali. La loro fiducia e volontà di sopravvivenza era affidata esclusivamente alla loro fede religiosa e al buon cuore dei baroni che, però, li accoglievano semplicemente per mettere a cultura i loro vasti domini in prevalenza disabitati e incolti della Sicilia Occidentale. Ogni diversa interpretazione buonista o dolciastra frequentemente usata urta contro la realtà del tempo e contro la storia dei sistemi di governo precedenti la Rivoluzione francese.

L'età contemporanea

 In cosa consiste il portato di civiltà delle due ricordate rivoluzioni di fine "Settecento" ? Da quei due eventi rivoluzionari è sorto un trinomio attorno a cui si svilupperà -ancora fino ai nostri giorni- la vicenda umana e la "Storia" dell'occidente: 

-- i diritti,

--la legge,

--la giustizia.

 Dalla progressiva (1) espansione dei diritti, dalle (2) modalità di tutela di quella che comincerà ad essere la "dignità" dell'essere umano e dalle (3) condizioni materiali che via via saranno poste a disposizione di ciascuno per esercitare i diritti potranno riconoscersi i progressi ed i gradi di democrazia di qualsiasi comunità e di qualsiasi paese.

 Per meglio intendere il tempo che stiamo vivendo in Occidente ai nostri giorni, rispetto all'età feudale e/o rispetto ai sistemi vigenti nei paesi islamici o asiatici alla cinese, possiamo affermare che la legge è lo strumento con cui giudichiamo le intenzioni dei governi e delle assemblee parlamentari occidentali. Attraverso la gazzetta ufficiale cogliamo, o siamo in condizione di cogliere, -in Occidente- il senso di marcia verso cui si vuole proiettare il domani della società e -per chi è culturalmente avveduto- si può cogliere pure il senso di marcia cui mirano i governanti. 

 Nelle società avanzate europee ed americane  chi sa leggere le gazzette ufficiali -detto in breve- capisce pure quali sono i veri rapporti socio-economici e gli interessi che contano e che -nella pratica- si stanno perseguendo.

La giustizia non è altro che l'applicazione dei diritti sanciti e quindi della legge. Dal funzionamento della giustizia giudichiamo se un sistema di governo è capace o meno di mantenere le promesse che stanno alla base delle precedenti leggi varate.

Del trinomio ricordato in questa pagina ci  avarremo nel prosieguo del ragionamento con cui intendiamo leggere i risvolti della contemporaneità rispetto all'antichita', al medio evo e alla modernità.

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