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mercoledì 30 giugno 2021

Miti che crollano. Palermo città delle contraddizioni

Lo slogan per lungo tempo è stato "Orlando il sindaco lo sa fare". Dopo un trentennio di sindacature, sia pure alternate e con più pause, i media, e pure i singoli cittadini che vedono la città a modo di mondizaio, cominciano a tirare le conclusioni: "Orlando è stanco, farebbe bene per sé e per la città di ritirarsi".

 Troppe sono effettivamente  le falle: non è  solo la spazzatura che non viene raccolta e che ormai caratterizza la città sui media nazionali e non. C'è la vicenda delle bare che non si sa dove situarle e i morti restano non  seppelliti, c'è la macchina burocratica che non funziona. 

Nessuno intende dimenticare i grandi meriti delle sindacature Orlando, la città ha conseguito grandi traguardi, mahhh!!

I meriti del passato non  giustificano il collasso amministrativo di una città che più che europea va diventando con le montagne di rifiuti in ogni angolo una metropoli levantina.

Adesso leggiamo sui giornali, su quelli che non si possono definire sovversivi, che i conti della città sono fuori controllo. Il Comune ed il suo apparato, che si è plasmato per intero nel trentennio di Orlando, non è capace di riscuotere i tributi. La gente non paga perché sa che la burocrazia è inefficiente.

I meriti del passato non riescono a coprire le disfunzioni. Anche chi ha reso grandi meriti alla società deve da sé capire quando arriva il tempo del riposo, il tempo di passare la fascia tricolore  alle nuove generazioni. Anche questo gesto è segno di grandezza.

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