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sabato 12 giugno 2021

Repubblica Italiana. I cittadini ... l'uomo libero, l'uomo consapevole (4)

 Le guerre costituenti

 Sia gli storici che i politologi sono soliti sezionare i secoli, il tempo storico, sotto il concetto di "guerra costituente", in relazione a certi conflitti che per specificità e per particolari situazioni disarticolano e nuovamente riarticolano i "sistemi internazionali"; conflitti che sostanzialmente ricreano nuove ed inedite gerarchie negli equilibri del pianeta. 

 Riportiamo in questa pagina alcune vicende (che definiamo di guerre e di paci) che hanno sezionato la vicenda umana, quantomeno in Europa e/o in Occidente, ed hanno condizionato i rapporti tra gli stati nel medio e lungo periodo. Nello stesso tempo hanno segnato il passaggio di una vasta parte dell'umanità dallo stato di sciavitù a quello di suddito ed in fine a quello di "cittadino" titolare di dignità e diritti.

1) Le guerre in Italia tra XV-XVI secolo;

2) La guerra dei trent'anni nel XVII secolo;  

3) La guerra di Successione spagnola nel XVIII secolo;

4) Le guerre della Francia rivoluzionaria e quelle napoleoniche del XVIII-XIX;

5) La prima guerra mondiale nel XX secolo .

 I trattati di pace che sono seguiti a quelle guerre (Cateau Cambrésis -1559-, Vesfalia -1648-, Utrecht e Rastatt -1713-1714-, Vienna -1814-1815-, Versailes -1919-) produssero assetti di relativa lunga durata nelle relazioni fra gli stati.

 La stessa seconda guerra mondiale, secondo molti storici, è valutata come l'ultimo atto  di una più che lunga guerra dei trent'anni del XX secolo, che va dal 1914 al 1945. 

 La seconda guerra mondiale almeno in Europa, e non solo qui, fu pure essa una guerra costituente. Da essa è venuta fuori un "nuovo ordine mondiale" che si è protratto fino al 1989-1991 (crollo del muro di Berlino, estinzione del comunismo). Adesso siamo entrati in una ulteriore fase costituente i cui esiti attualmente ci appaiono confusi dal momento che ci muoviamo fra populismi, sovranismi e affanni e persino offuscamenti delle forze democratico-sociali.

 La seconda guerra mondiale è -comunque- da ritenere "costituente", anzitutto perchè è tramontata la secolare "centralità" europea sull'intero pianeta; perchè si è creato un equilibrio di potenze ed egemonie fra Usa e Urss, prima alleati contro il nazi-fascismo e poi competitori sull'egemonia mondiale. E, lo cogliamo tutti, adesso emergono nuovi equilibri all'orizonte con la Cina che entra nella scena mondiale.

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  La esposizione storico-politica ci è sembrato utile riportarla per cogliere lo spirito e la cornice entro cui è venuta a collocarsi la nuova Costituzione Italiana, spirito e cornice tesa a rivalutare la dignità dell'essere umano; frutto quindi di un lungo percorso che abbiamo iniziato (su questa pagina) dal XV-XVI secolo, il tempo di arrivo degli arbëresh in Sicilia, quando l'uomo era ancora niente più che un arnese di lavoro, un suddito (qualcosa di meglio rispetto alla immediatamente precedente epoca medievale, quando  la schiavitù -ancora vigente-  risaliva all'epoca dei romani ed anche prima).

 Nostro intento è di trasmettere l'idea che la democrazia e la dignità dell'uomo non sono sempre esistiti; con la Costituzione Repubblicana del secondo dopo-guerra -almeno in linea di principio- la grandezza dell'uomo è stata riconosciuta e proclamata. Col voto che ciascun cittadino inserisce nell'urna con periodicità quinquennale è possibile, se lo vogliamo, passare dall'equaglianza formale e di principio a quella sostanziale e reale. Il compito e la tensione di procedere in "Avanti!" non sono, e non competono, solamente ai politici; il compito dell'affermazione reale della democrazia e dell'equaglianza di diritti (e doveri) spetta a ciascun "cittadino". E -come le scansioni temporali sopra riportate evidenziano- comportano storici sacrifici.

(Segue)

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