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mercoledì 23 giugno 2021

Il colera a Palermo. La pandemia del 1836 ... ... Ing. Luigi Cannella

 184 anni fa, il 22 giugno 1837, giunse a Palermo il "Colera". 

 Nel 1836 il morbo aveva raggiunto la popolosa città di Napoli, capitale del Regno delle Due Sicilie di Ferdinando II di Borbone. Il giovane ed esuberante sovrano era nato nel Palazzo dei Normanni di Palermo nel 1810 e, appena venne a conoscenza dell'epidemia, istituì l'Alto Consiglio Sanitario, organizzò l'isolamento degli ammalati più gravi a Nisida, si recava nei quartieri più poveri per distribuire medicine e cibo ai più bisognosi, visitava gli ospedali e controllava personalmente che le sue disposizioni venissero rispettate. 

 In Sicilia il Principe Pietro Lanza di Scordia, Pretore di Palermo, istituì un Cordone Sanitario con Quarantena di 21 giorni, chiuse porti e mercati, istituì il Lazzaretto della Guadagna, creò strutture sanitarie in tutti i quartieri della città. Le autorità sanitarie diffusero norme igieniche e regole alimentari. Non essendosi verificati più casi di colera dal 17 marzo 1837, il Magistrato  Sanitario dispose l'allentamento delle misure sanitarie. I siciliani, tranquillizzati dalla scomparsa del morbo, ritornarono alla vita normale. 

 Il 22 giugno   giunse nel porto di Palermo una nave, proveniente da Napoli, con due cadaveri a bordo, morti, si disse, per cause naturali. Il 7 luglio, sempre del 1837, due marinai del quartiere della Kalsa morirono con dei sintomi sospetti. Il Marchese Luigi La Bruna,  Segretario di Stato del Ripartimento Interni, ordinò che i due cadaveri venissero sottoposti ad autopsia presso la Facoltà Medica e risultarono morti per Colera. Fu immediatamente emessa un'ordinanza per isolare tutti coloro che avevano avuto contatti con i due marinai deceduti. Ma ormai era troppo tardi e, nel giro di pochi giorni i contagi aumentarono vertiginosamente.   Nel solo mese di luglio a Palermo i morti furono circa 250.000. Una vera strage per una città che, nel censimento del 1831, aveva registrato 471.478 abitanti. Fortunatamente ai primi di settembre del 1837 il morbo di attenuo' progressivamente fino a scomparire e a Palermo tornò la vivace e rumorosa vita di sempre.

Ing. Luigi Cannella

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