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domenica 26 gennaio 2020

Alle radici del Cristiansimo

Che cos'è la preghiera ...e la bellezza
...Su tutto bisogna ringraziare, perchè è dono di Dio. Tutti possiamo vivere nella gioia, e tutto ciò che è vissuto nella gioia è bello, ed è vita. 
Ciò che è vissuto nella tristezza, lontano da Dio, lontano dal dialogo, riferito a niente, finisce nel nulla, è morte, è tristezza, è uccidere. 
Per questo la preghiera non è un optional tra i tanti, ma è stare alla sorgente della luce, del sole e dell'acqua per avere luce, sole e acqua; è stare con Dio per essere come lui, è stare con l'amore per amare, è stare con l'intelligenza di amore per essere intelligenti nell'amore e non imbecilli, disposti a credere a tutto; per cui è strutturante per l'uomo stare davanti a Dio, e la preghiera è lo stare, non il dire, ed è quello stare che è presenza.
Silvano Fausti
 (1940-2015), gesuita e biblista,
 è stato amico di Carlo Maria Martini 

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La bellezza
e le icone
I grandi pittori affermano di non avere mai visto nulla di brutto nella natura. Un artista ci presta i suoi occhi e ci fa vedere un frammento dove nondimeno il Tutto è presente, come il sole si riflette in una goccia di rugiada. Come un essere vivente, il mondo si volge verso di noi, ci parla, ci confida i suoi canti e i suoi colori segreti, ci riempie di una gioia traboccante e rmpe la nostra solitudine. Noi comunichiamo con la bellezza di un paesaggio, di un volto o di una poesia come comunichamo con un amico, e sperimentiamo  una strana consonanza con una realtà che cii sembra essere la patria della nostra anima, perduta e ritrovata. L'arte "defenomenicizza" la realtà corrente; e il mondo intero si apre sul mistero. 
Li si arresta l'esperienza estetica.
Pavel Nikolajevic Evdokimov
(1901-1970), grande pensatore del Novecento,
direttore del Centro di Studi Ortodossi di Parigi

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