Il 3 Gennaio 1925 Benito Mussolini annuncia la presa dei poteri dittatoriali in Italia e si assume le responsabilità dell'omicidio del socialista Matteotti.

Alcuni motivi culturali che contribuirono alla formazione del fascismo sono presenti, alla vigilia della Prima guerra mondiale, in movimenti radicali di destra e di sinistra (il nazionalismo, il sindacalismo rivoluzionario, il futurismo). Le condizioni per la nascita e il successo del fascismo furono però poste dalla guerra e dalle sue conseguenze economiche, sociali, culturali e morali, che accelerarono violentemente la trasformazione della società e la crisi dello Stato liberale, suscitando nuove forze che non si riconoscevano nella democrazia parlamentare.
Per mesi il governo fascista annaspava, a un tratto sembra quasi capitolare. Finché, il 3 gennaio del 1925, Benito Mussolini rompe gli indugi e rivendica di fatto il delitto Matteotti: «Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato con una propaganda che va dall’intervento ad oggi».
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