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venerdì 24 gennaio 2020

24 Gennaio

Con una lettera inviata a WilhelmFliess, un amico chirurgo, Sigmund Froid, il padre della psicanalisi il 24.01.1897, si occupa su come procede l'immaginazione popolare, dal folklore imbastito di leggende a molto oltre.

"L'interpretazione dei sogni è la via regia per la conoscenza dell'inconscio, il fondamento più sicuro della psicoanalisi e il campo in cui ogni praticante deve maturare il proprio convincimento e perseguire il proprio perfezionamento". 

Con queste parole Freud definiva successivamente -nell'autunno del 1909- il valore propedeutico del suo libro sui sogni uscito dieci anni prima e che la critica scientifica e accademica ufficiale aveva accolto con ostilità. 

Ma Freud ebbe sempre piena coscienza che si trattava della "più valida" delle sue scoperte, "intuizione che capita, se capita, una volta sola nella vita". 
La risonanza che quest'opera ha suscitato nel corso del Novecento gli ha dato ragione: chiunque voglia rendersi conto di quale radicale mutamento di prospettive essa abbia prodotto nella cultura moderna ritiene il suo libro affascinante e pure in qualche modo sconvolgente. 

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