Quarant'anni fa, per il capodanno (1 gennaio 1980) si spegneva il leader socialista Pietro Nenni, inegabilmente riconosciuto come Padre della Repubblica.
La sua storia personale (e quella dei componenti la sua famiglia: la figlia Vittoria, morì nel campo di concentramento di Auschwitz, dove l’avevano spedita i nazisti per la sua attività nella Resistenza francese) rivela la passione e l'impegno dell'uomo che per tutto il ventennio fascista costituì l'assiduo e sicuro punto di riferimento di tanti, di tutti, i democratici d'Europa, dalla Spagna fino alla Resistenza in Italia.
Alla caduta del Fascismo, Nenni con Sandro Pertini, Giuseppe Saragat e Lellio Basso ricostituì il Partito Socialista, che in quella prima fase e fino al varo della Costituzione Repubblcana prese la denominazone di Psiup.
Nenni, dopo parecchie battaglie per rendere sempre più democratiche le istituzioni e la legislazione della Repubblica, lasciò la guida del Psi negl anni successivi al 1974 quando ormai la guida del partito era sostanzialmente passata nelle mani del suo delfino, Bettino Craxi. Ma già questa ultima fase è tutta un'altra Storia.
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