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domenica 19 gennaio 2020

10 giugno (1940). L'Italia va in guerra

Abbiamo viisto come in poche settimane di guerra Hitler sia riuscito a cancellare  dalla carta geografica la Polonia (cedendone  poche aree alla Russia d Stalin), ha invaso  la Danimarca e la Norvegia ed ha lasciato a Staln la cancellazone (dalla carta gegrafica) di tutte  e tre i paesi baltici  (Lettonia, Estonia e Lituania). 
Sebbene Gran Bretagna e Francia avessero dichiarato guerra alla Germania, a sostegno della Polonia, in realtà sul fronte occidentale, per mesi e mesi, nulla era accadduto.

E' Hitler a prendere l'inizativa. Quando la Polonia ormai è sul punto di capitolare, il furer chiede al Capo d Stato Maggiore tedesco Keitel di preparare i  piani di attacco; questi resta sorpreso in quanto non ritiene pronta, nè moralmente nè materialmente, la Germana a fronteggiare Francia e Gran Bretagna insieme.
Hitler -da parte sua-  ritiene che una lunga guerra, non guerregiata, lungo la linea Maginot potrebbe prosciugare  inutilmente risorse al paese senza conseguire quegli che rimanevano i suo obiettivi. D'altronde temeva che la Russia, fino a quei mesi finali del 1939 sua alleata (grazie all'accordo Ribbentrop-Molotov) avrebbe potuto approfittare dello sterile indebolimento tedesco dalla guerra/non guerregata sul frnte occidentale. Spiega ai suoi generali: "Non c'è patto  trattato che possa garantirci la duratura neutralità della Russa". Da questo presupposto egli pensa ad una guerra fulminea di invasione della Francia che intimidisca la Gran Bretagna al punto di farle chiedere la "pace". 
Se così dovesse andare, il piano di Hitler non era quello d riportare la pace in Europa, bensì di essere pronto, senza alcun intralcio, a sferrare il colpo decisvo contro  il gigante russo. Il piano viene illustrato a tutti i general dello Stato Maggiore il 27 Settembre d quel 1939, giorno della capitolazione polacca.

Esige, in quella occasione, l'immediata preparazione dei  piani  operativi perchè "francesi e inglesi al momento non sono preparati". 
Dal momento che superare la linea Magint non è impresa facile Hitler lasca intendere che invadere il "neutrale" Belgio  e poi dilagare in Francia non è un problema. La Ruhr, area industrale tedesca prossima al Belgio, va protetta proprio invadendo il Belgio (per evitare che si  allei ai  francesi e agli inglesi).
A conclusione della riunione non tutti i generali condividono la strategiia del furer. Il malumore si spiega con l'assurdità di dover violare la "neutralità" di due paesi: Belgio ed Olanda e con la difficoltà di dover effettuare simili  imprese affrettatamente. Il dubbio di poter battere la Francia serpeggia per qualche tempo fra i generali, anche perchè molti carriarmati ed aerei già usati per il blitz polacco sono ancora in riparazione.

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