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lunedì 13 gennaio 2020

14 gennaio 1968. Sono sempre meno le persone che ricordano (2)

Sbaglia chi pensa che
Ricostruzione del Belice
significasse  semplicemente
"case antisismiche" e nient'altro.

La ricostruzione della Valle del Belice -52 anni dopo il terremoto- resta tuttora incompiuta. 
Nella notte fra il 14/15 gennaio del 1968 la terra tremò in tutta la Sicilia Occidentale e tante case, quelle costruite con tufo e materiali risalenti al XVI, il secolo di fondazione del paese di Contessa Entellina, vennero giù con un immenso boato. A Contessa è rimasta colpita dagli effetti dei crolli la giovane vita di Agostino Merendino.
A 52 anni dal violentissimo evento sismico, la ricorrenza «cade nel pieno di una rivendicazione che ci ha portato negli ultimi mesi a Roma per interloquire con il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Giancarlo Cancelleri al fine di trovare una soluzione definitiva al completamento della ricostruzione», dice il sindaco di Partanna, Nicolò Catania, «abbiamo esposto per l’ennesima volta le tematiche più urgenti da affrontare in materia di opere di urbanizzazione primaria e di edilizia privata ricevendo rassicurazioni dal viceministro, d’intesa con la titolare del dicastero Paola De Micheli, in rappresentanza delle istituzioni nazionali, sulla volontà di dare una risposta definitiva a tutte le questioni avanzate».
Il sindaco di Partanna insiste per il completamento della ricostruzione infrastrutturali, case in primo piano, ma nella Valle la priorità delle priorità è  -dovrebbe essere- quella di bloccare il deflusso delle popolazioni che in più paesi sta rendendo inutili i ripristini delle abitazioni dal momento che dal 1968 il flusso migratorio ha in più casi dimezzato dopo mezzo secolo dagli eventi la popolazione residente.
Più articolata deve, dovrebbe, essere la mobilitazione politica dei sindaci e delle popolazioni: creare condizioni per far restare sul territorio i residenti, almeno quelli di oggi. Sin dai primi anni dell'evento sismico nei 14 comuni dell’area maggiormente danneggiata la popolazione presente è scesa dalle 96.417 unità del censimento 1961 alle 85.415 rilevate nel 1971. E da allora il deflusso non si è mai interrotto.
Il Calendario delle rievocazioni
(Pare che non riguardi Contessa Entellina)
Per ricordare il sisma i comuni del comprensorio hanno messo a punto il calendario di manifestazioni. Il 14 a Montevago, alle 19, è prevista una fiaccolata in memoria delle vittime del sisma. Il 15 gennaio alle 11 si terrà invece una celebrazione eucaristica al cimitero comunale. Il 15 gennaio a Menfi dalle 10,30 sarà visitabile l’installazione storica «Le prime tende, i primi alloggi» sui primi soccorsi arrivati in aiuto delle popolazioni in via Vittorio Emanuele III. Sempre alla stessa ora a palazzo Pignatelli si inaugura la mostra fotografica «I giorni del terremoto» visitabile fino al 20 gennaio. Infine alle 17 al Palazzo comunale sarà proiettato il video documentario di U. Lucia e G. Mistretta «Menfi 1968 - dalle macerie al futuro».
A Salaparuta alle 10,30 nella Chiesa di Santa Caterina si terrà una celebrazione eucaristica alla quale seguirà la proiezione di un filmato sul sisma del '68. Il 20 gennaio alle 10,30 nell’Aula Consiliare è prevista la tavola rotonda con le autorità istituzionali «Belice 1968: dal ricordo della tragedia allo sviluppo». Infine il 24 gennaio alle 9 sarà inaugurata una mostra fotografica sul terremoto alla quale seguirà la manifestazione dedicata ai bambini e con la presenza del vigili del fuoco «Pompieropoli». A Roccamena alle 10,30 presso l’Auditorium della Scuola media statale «E. Fermi» per la giornata intitolata «Raccontare la storia - trasferire la memoria» sarà proiettato il documentario «Belice 1968/Terre in moto 2008» per la regia di Salvo Cuccia e Antonio Bellia. A Gibellina alle 15 è prevista una celebrazione eucaristica al cimitero comunale in ricordo delle vittime del terremoto mentre alle 17 al Baglio Di Stefano, sede della Fondazione Orestiadi, si terrà la presentazione dei quaderni «Gibellina tra memoria e futuro», dei racconti di Carlo La Monica e delle poesie di Salvatore Capo «Lu mastru e la putìa» e infine «50 anni dal terremoto del Belice - vicende e visioni», lettura di testi composti da Francesca Corrao, Mario Cucinella ed Enzo Fiammetta a cura della Fondazione Orestiadi. Nella giornata del 19 gennaio alle 18 presso la Sala Agorà - Leonardo Sciascia invece sarà proiettato il documentario di Dario Indelicato «Elogio alle memorie - Ri-Scossa» e alle 19 il concerto «Island tales group» a cura di Musica e suoni del Mediterraneo.

A Santa Margherita di Belice, il 15 gennaio, alle 17 a Palazzo Filangeri- Cutò sarà inaugurata la mostra fotografica «Il profumo dei fichi selvatici dai ruderi delle case» di Rosario Sanguedolce. A Santa Ninfa alle 18 si terrà una celebrazione eucaristica in Chiesa madre e alle 19 è in programma una seduta speciale del Consiglio comunale dedicata alla commemorazione del tragico evento. Il 17 a Partanna alle 10,30 presso l’Auditorium «Giacomo Leggio» sarà proiettato il documentario «Belice 1968/Terre in moto 2008» e alle 18 si celebrerà una messa in suffragio delle vittime del sisma nella Chiesa Madre.

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