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giovedì 3 febbraio 2022

Contessa Entellina. La Storia dei nostri padri

 Il contesto sociale in Sicilia nel 1520 e poi lungo il periodo feudale-baronale

n. "3" 

Quadro socio-economico ed istituzionale

della Sicilia anteriormente all'arrivo degli arbëreshe

  Il periodo di Regno dei normanni si caratterizza per la istituzione e presenza nell'Isola dei proprietari di vastissimi territori. Erano i feudatari-guerrieri,  i cavalieri ed i compagni di battaglie di re Ruggero nella guerra contro gli arabi. Nominandoli "baroni" il re li gratificava per la campagna contro gli arabi. 

  Proprio in questa scelta politico-economica si individua  -dagli studiosi- il germe del declino dell'Isola rispetto al resto della penisola e soprattutto rispetto al Nord. 

  La rivoluzione agricola che gli arabi avevano  saputo far prosperare viene adesso, con la conquista normanna, a scontrarsi con il "feudo", la vera innovazione introdotta dai dominatori normanni. E' tutta qui la spiegazione del tramonto dell'insediamento sparso nelle campagne in casali rurali con i loro abitanti che inevitabilmente si spostano verso i borghi fortificati. 

  Sul presupposto che le campagne dell'Isola appartengono ai signori scelti dalla monarchia, vengono gradualmente abbandonate e curate da pochi "villani" che via via dimenticano le antiche tecniche colturali dei precedenti coltivatori arabi,  e che si dedicano esclusivamente alla coltura estensiva del grano..

  Più storici ed economisti individuano in questa fase storica dell'Isola l'origine della disparità di sviluppo fra Nord Italia e Sud. I feudatari insediati dal Normanni in effetti mostrarono da subito interesse e voglia in direzione dell'esportazione del grano che veniva richiesto da più aree mediterranee; questo orientamento produsse l'eliminazione di ogni diversità economico-colturale e non tardò a rendere visibile il contrasto fra la vitalità socio-economico-culturale del resto dell'Italia e quella meridionale ormai dedita esclusivamente ed estensivamente alla coltivazione cerealicola. 

 La storiografia ci fa sapere che il mondo agricolo arabo puntava a fare avanzare colture differenziate con articolati sistemi di irrigazioni e col coinvolgimento dei contadini.

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