E' vero che la vita dei nostri giorni è diventata più complessa, più difficile ?
E' esistito mai un tempo in cui la vita è stata facile?
Oggi ci sono i bisogni da cui nessuno riesce a sottrarsi, i bisogni concreti e materiali. C'è inoltre l'esigenza, pure essa pressante, di capire la realtà che ci sta attorno, di confrontarci con chi la pensa diversamente da noi.
Se riflettiamo un poco possiamo capire che non sono problemi solamente nostri. Sono problemi che l'uomo affronta da sempre, dal sorgere delle prime civltà, millenni e millenni indietro.
Il mondo è certamente cambiato profondamente nell'assetto produttivo, nelle modalità di insediamento sul territorio, nell'organizzazione delle istituzioni, ma -pensandoci bene- i problemi dell'uomo, dell'essere umano, sono gli stessi di millenni indietro. Sono pure le stesse di millenni fa le risposte che l'uomo riceve e che egli stesso si dà.
Ieri come oggi, quando l'uomo cade in una situazione di "incertezza" e/o di insicurezza non intravede altra via che quella della forza. L'affermazione propria e delle proprie idee mediante l'uso della forza. L'opposizione drastica e netta: il bene contro il male.
L'uomo ancora nel terzo millennio non ama la complessità, motivo per cui chi pensa diversamente diventa automaticamente un nemico, va conseguentemente combattuto.
Più si hanno insicurezze sul contesto in cui viviamo e più nemici da combattere si individuano. Così era nell'Iliade di Omero fra Achei e troiani, così è con l'Isis del Medio Oriente e/o con i dazi di Trump all'Europa che cerca un contesto autonomo del proprio futuro.
Così è la vicenda dei vari Matteo nel quadro politico italiano, in quello dei nostri giorni, dove ciascuno sceglie i propri nemici di volta in volta.
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