Con l'udienza di apertura del 18 ottobre 1945 a Berlino, ha inizio il
"Processo di Norimberga".
Dal 20 novembre 1945 al 31 agosto 1946 (ben 218 giorni!) il procedimento fu proseguito a Norimberga. La Corte era presieduta dal giudice britannico lord Geoffrey Lawrence.
I capi nazisti, i "vinti", erano sul banco degli accusati nelle vesti di imputati; i "vincitori" (USA, Francia, Gran Bretagna ed URSS) erano invece nelle vesti di giudici e della pubblica accusa.
I processi di Norimberga furono in realtà tredici ma quello che più catalizzò l'opinione pubblica mondiale fu il primo, quello fatto ai ventuno alti gerarchi nazisti superstiti: i comandanti militari, gli esponenti del partito ed i responsabili del lavoro forzato e del genocidio.
Il processo di Norimberga fu però orfano dei maggiori protagonisti di quel macabro periodo: Hitler, Goebbels e Heinrich Himmler, capo delle SS, si erano suicidati; Martin Bormann, che durante la Seconda guerra mondiale era stato intimo collaboratore di Hitler nel quartier generale del Führer, era sparito nel nulla.
Fu ugualmente imputato e più tardi condannato alla pena capitale in contumacia. (testo Corriere della Sera)
Dal 20 novembre 1945 al 31 agosto 1946 (ben 218 giorni!) il procedimento fu proseguito a Norimberga. La Corte era presieduta dal giudice britannico lord Geoffrey Lawrence.
I capi nazisti, i "vinti", erano sul banco degli accusati nelle vesti di imputati; i "vincitori" (USA, Francia, Gran Bretagna ed URSS) erano invece nelle vesti di giudici e della pubblica accusa.
I processi di Norimberga furono in realtà tredici ma quello che più catalizzò l'opinione pubblica mondiale fu il primo, quello fatto ai ventuno alti gerarchi nazisti superstiti: i comandanti militari, gli esponenti del partito ed i responsabili del lavoro forzato e del genocidio.
Il processo di Norimberga fu però orfano dei maggiori protagonisti di quel macabro periodo: Hitler, Goebbels e Heinrich Himmler, capo delle SS, si erano suicidati; Martin Bormann, che durante la Seconda guerra mondiale era stato intimo collaboratore di Hitler nel quartier generale del Führer, era sparito nel nulla.
Fu ugualmente imputato e più tardi condannato alla pena capitale in contumacia. (testo Corriere della Sera)
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