L'uomo è quell'essere che pone domande su se stesso, in un certo senso che vede se stesso come problema e come interrogativo ma che nello stesso tempo trova meraviglia di questo se stesso.
L'antropologo e filosofo Coreth E. ha scritto:
"Che cos'è l'uomo ? Questa è una domanda come tante altre e tuttavia del tutto particolare, poichè riguarda l'uomo stesso che domanda: essa pone in questine proprio lui. L'uomo si interroga sulla propria realtà. Non può fare a meno di porre questa domanda, poichè egli è un problema a se stesso.
(...) Solo l'uomo può porre la domanda circa la propria natura. Si può davvero dire nel suo caso. Nessun'altra cosa, nessun altro essere vivente può fare altrettnto. Queste realtà (non umane) si trovano ad essere in modo inconscio e perciò non problematico. Esse non possono interrogarsi sulla propria natura. Solo l'uomo è colui che domanda, colui che interroga tutto e persino se stesso circa la propria natura ...".
Questa realtà è colta nel mondo dei credenti che in quello dei non credenti.
Nel Salmo 63 si può leggere: "Ogni uomo è un vero enigma, il suo cuore un abisso profondo".
Nietzsche, autore de la morte di Dio, scrive sull'uomo: "è l'animale che non è ancora determinato... qualcosa di fluido ... una cosa oscura e velata".
Nel Salmo 63 si può leggere: "Ogni uomo è un vero enigma, il suo cuore un abisso profondo".
Nietzsche, autore de la morte di Dio, scrive sull'uomo: "è l'animale che non è ancora determinato... qualcosa di fluido ... una cosa oscura e velata".
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