Quale Sinistra
(Convegno sulla rivista Mondoperaio)
MASSIMO L. SALVADORI, storico
«I populisti non guidano il popolo, lo trascinano. E riescono ad alimentare il suo risentimento, scuotendo nel profondo le istituzioni e screditando le forze politiche. la sinistra italiana, se non vuole rimanere disarmata, deve risalire la china che è sotto gli occhi di tutti. Ha bisogno di un partito autonomo e strutturato: non già di un partito della propaganda; piuttosto di un partito della conoscenza, della cultura e della partecipazione. E l'attenzione va rivolta soprattutto alle giovani generazioni».
GIULIANO AMATO, già parlamentare, già premier
... Vi rendete conto che in una fase storica nella quale tre quarti delle cose che contano vengono decise a livelli sovranazionali noi, che veniamo da un movimento internazionale, per una serie di ragioni comprensibili ci siamo trovati chiusi nei confini nazionali, che -è vero- ci hanno permesso di dare nel XX secolo le risposte che volevamo, ma sono oggi una autentica gabbia che taglia fuori da quelle decisioni chi ci rimane dentro ?
Quindi essersi avvalsi della dimensione statale non è stato un errore. Ma lo è aver perso totalmente
la visione e quindi la dimensione internazionale, al punto che non siamo
neanche più capaci di misurare la forza che ancora avrebbe il potere degli Stati non per fare ciò che vogliono i
sovranisti, e cioè chiuderci al mondo,
ma per governare il mondo: perché,
oltre ai fili di governo sovranazionale che dovrebbe essere nostro compito
rafforzare, ci sono ancora fior di poteri
pubblici nazionali con i quali si possono mettere le brache a diversi fenomeni che accadono in sede internazionale. Chi, se non i socialisti o la cultura
socialista, deve tirar fuori queste cose
che fanno parte del suo dna? Insomma, ecco, questo vi volevo dire: viviamo questo anniversario come un fatto
storico, ma anche come l’inizio di una
storia possibile e migliore
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