I dipartimenti della Regione sono impegnati a rivedere i
propri limiti di spesa, ma variando l’ordine
degli addendi il tetto complessivo di spesa dovrà restare invariato.
L’assessorato al Turismo ha chiesto la possibilità di
spendere fino alla fine dell’anno altri 55 milioni per mantenere attraente la
potenzialità turistica dell’isola.
La questione però si presenta ad alta tensione.
Teatro Biondo - Palermo |
Nell’Isola sono
scoppiate decine di emergenze, da quella sugli stipendi dei forestali agli
investimenti dei fondi europei che rischiano di tornatre a Bruxelles. E ieri è
stata la volta dei teatri, che danno lavoro a circa 500 dipendenti. Il
presidente del Vittorio Emanuele di Messina, Luciano Ordile, ha protestato
contro i tagli ai trasferimenti. E l’assessore regionale per il Turismo, lo
Sport e lo Spettacolo, Daniele Tranchida, ha spiegato che «la Ragioneria
generale ha bloccato i provvedimenti di spesa in base a un decreto
dell’assessorato all’Economia, per effetto del blocco determinato dal patto di
stabilita’, in attesa di una suddivisione delle quote di riparto entro fine
mese. Il taglio del 22 per cento dei fondi regionali al bilancio del Teatro
Vittorio Emanuele di Messina – ha aggiunto Tranchida – è un provvedimento preso
per motivi di bilancio, ed è equivalente, e per certi versi inferiore, a quello
subito da altri enti lirici e teatri siciliani».
La situazione del teatro messinese è aggravata dalla mancata
approvazione del bilancio, che invece in altre strutture ha permesso di ovviare
alla mancanza di liquidità. È il caso del Biondo di Palermo, che è riuscito a
pagare gli stipendi dei dipendenti «ma senza i trasferimenti di Regione, Comune
e Provincia – spiegano dall’amministrazione – siamo bloccati sulla
presentazione della stagione 2012/2013 che comincia a fine anno. Anzi, al
momento siamo in fortissimo ritardo».
Mentre i teatri siciliani guardano con ansia alla decisione
della giunta sulla ridistribuzione della spesa, decine di impresari del mondo
dello spettacolo stanno col fiato sospeso. Il dipartimento del Turismo ha
infatti chiarito che prima di spettacoli e concerti, sarà data priorità agli
stipendi per evitare emergenze sociali.
Dunque via libera ai soldi per i forestali e stop a oltre
600 spettacoli tra cui le esibizioni di Gino Paoli e Malika Ayane. «A mio
avviso – dice Tranchida – bisognerà stabilire quali sono le priorità. Credo che
sia necessario investire nell’unico settore in crescita, il turismo. Ma ripeto,
dovremmo stabilire le priorità».
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