Storia di un degrado immaginato ed accaduto
Non volevamo credere al nostro amico. Verde pubblico diffuso ed infissi aperti -Parte del quartiere Gassisi- |
Abbiamo chiesto all'amico quale fosse stata la scelta di Sergio
Parrino (berlusconiano, in versione Miccichè) e di Antonio Messina (ex Udc, poi
PD) per bene utilizzare, nell’interesse di Contessa
Entellina, quell’importante quartiere. L’amico non ci ha saputo dare
indicazioni, si è limitato a dirci che ogni volta che attraversava il quartiere
notava le persiane socchiuse e le porte “disponibili” ad una spintarella.
Siamo rimasti sorpresi.
Non abbiamo resistito alla curiosità che l’amico ci
propinava ma non ci soddisfaceva.
Infissi ormai da rifare |
Sapevamo che c’erano stati impegni,
gridati durante la campagna elettorale in piazza, per utilizzare quel quartiere
per attrarre gente da Venezia e dal continente. Sapevamo pure che il sindaco
aveva rifiutato tutte le richieste provenienti dall’associanismo locale, perché
per quello splendido quartiere (costato molti, ma molti, soldi ai contribuenti
italiani) egli immaginava una destinazione più che culturale, una destinazione
del “SAPERE” stampigliato con la maiuscola: installare lì la Biblioteca
Comunale e dispiegarvi altra scienza locale.
Successivamente però abbiamo saputo che la Biblioteca era stata ubicata nei
locali soprastanti la palestra; ed in quella occasione il sindaco aveva fatto sfoggio da
intellettuale e disse: “La cultura è importante, sappiate che l’Africa è
arretrata perché … non possiede cultura”.
Ma torniamo al “Centro storico” di Via Gassisi.
Ancora ieri, ferragosto, l’amico ci disse che in Via Gassisi ferveva la vita: “finestre e porte sono tutte
socchiuse, segno evidente che lì ci vive gente”.
Finestre aperte |
Oggi abbiamo visitato il cuore del “Centro Storico”
-risanato con bei quadrini provenienti dall’Irpef degli italiani, compresi
ovviamente quei cittadini della Padania-.
Appena messo piede in via Gassisi abbiamo
rilevato, in pieno agosto, un prato compatto di erba (erbacce ?) sufficiente per
il pascolo di un gregge di ovini. Abbiamo comunque affrontato la scalinata ed in
effetti finestre e porte erano socchiuse.
Di utilizzo proficuo come da impegni assunti dal sindaco ex pd poi
berlusconiano e dal vice-sindaco ex-udc e poi pd: NULLA.
L'abbandono regna sovrano |
Non c’era in giro nessuno, proprio nessun turista veneziano e nessun
intellettuale con i libri sottobraccio.
Attraverso una finestra socchiusa avremmo voluto intravedere almeno un uomo di cultura, posato lì dal sindaco, invece niente.
Abbiamo invece intravisto il tetto del locale bagno crollato giù.
Ci siamo immediatamente ricordati che i nostri “amministratori-pensionati” nei quattro anni che sono stati finora in Municipio hanno solamente, esclusivamente, (con una
sorta di rosario in mano) contato i giorni che li separavano da ogni 27 di
mese.
Null'altro hanno saputo o voluto fare.
Null'altro hanno saputo o voluto fare.
Abbiamo avuto innanzi agli occhi come nel mentre loro seguivano
la monotona litania dei giorni mancanti al 27 del mese, purtroppo il Centro-Storico di Via Gassisi (restaurato
con i preziosi soldi degli italiani e privo di manutenzione), sia andato in
rovina.
Cosa possiamo dire a Sergio Parrino e al suo vice-pensionato ?
Avessero affidato i locali all'associazionismo locale, evitando inutili scuse di "collaudo" o "non collaudo", la comunità ne avrebbe goduto e la finanza pubblica non ne sarebbe uscita come "sterilmente spendacciona".
Però, siamo consapevoli che quando il primo obiettivo dei politicanti diventa la "pensioncina" mensile, il resto non conta.
Avessero affidato i locali all'associazionismo locale, evitando inutili scuse di "collaudo" o "non collaudo", la comunità ne avrebbe goduto e la finanza pubblica non ne sarebbe uscita come "sterilmente spendacciona".
Però, siamo consapevoli che quando il primo obiettivo dei politicanti diventa la "pensioncina" mensile, il resto non conta.
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