Tutti, politici e politicanti, concorrono per conquistare il trono di governatore della Sicilia.
Tutti difendono la loro candidatura, ma nessuno si spinge a dire, a rappresentare, quale sia il pacchetto di idee che intende applicare -in connessione alla situazione in cui si trova la Sicilia- in caso di vittoria.
La sensazione è che i siciliani andranno a votare per installare nel Palazzo una serie di politicanti da quattro soldi che continueranno l'opera che fu di Cuffaro e poi di Lombardo.
Ancora, per l'ennesima volta, la stessa musica.
Leggiamo le battute delle ultime 24 ore.
1) Gianfranco Miccichè intende tirare dritto. Non immagina di volgersi indietro; eppure se guardasse alle sue spalle noterebbe che sia Francesco Cascio che Roberto La Galla, il rettore, hanno una grande voglia di volere essere loro a rappresentare il Pdl nella tornata elettorale del 28 ottobre.
Il partitino alleato di centro-destra, il Pid, mostra invece in mille modi di preferire sulla scheda, in rappresentanza del centro destra, Innocenzo Leontini.
Non c'è nulla da fare !
Miccichè ricorda a tutti i sostenitori che già cinque anni fà si mise da parte per fare spazio a Raffaele Lombardo. Adesso tocca a lui !
Però tutti gli aspiranti pensano alla forma più elegante per "sfregarlo".
2) Nel centro-sinistra la situazione, sotto certi profili, è ancora più marcatamente da fratelli-coltelli.
Rita Borsellino, eurodeputato indipendente, rivolta al PD regionale, e soprattutto a quello nazionale di D'Alema-Bersani, dice ai giornalisti, perchè lo scrivano, "l'Alternativa non la si costruisce con chi è stato artefice dello sfascio della Sicilia", riferendosi all'Udc, patria in passato sia di Lombardo che di Cuffaro.
Crocetta -che ormai ritiene di avere ricevuto sia l'affiliazione che la designazione del Pd che dell'Udc- ricorda ai giornalisti, perchè lo scrivano: "Con la Borsellino, con Orlando, con Finocchiaro si perde. Dobbiamo cambiare la Sicilia vincendo".
L'Udc regionale, nel tentativo di far dimenticare di essere stata patria e mamma caritatevole di Raffaele Lombardo e di Totò Cuffaro invita Leoluca Orlando a sedersi a tavola pure lui, in un triunvirato Udc-Pd-Idv.
Il Pid, minuscola formazione cuffariana più cuffariana dell'Udc, nel tentativo di mietere voti nel medesimo ambiente socio-umano a cui l'Udc da sempre attinge consensi, grida per essere ascoltata "L'Udc e Crocetta avevano promesso di non candidare indagati: mostrino questa volonta scaricando Nino Dina".
3) L'MPA di Raffaele Lombardo ancora non ha preso posizione, non sa se allearsi a destra o a sinistra. I dirigenti dicono di voler presentare liste assieme agli uomini di Fini, il presidente della Camera.
Pochi però credono alle "parole".
Tutti sanno infatti che l'amicizia con Crocetta, con Cracolici, col Pd è di quelle che non si scordano mai.
Per la verità Crocetta ieri ha detto ai giornali di non conoscere, di non avere mai avuto a che fare con Lombardo.
Raffaele Lombardo che ha intanto proposto di cambiare la "ragione sociale" dell'MPA in Partito dei Siciliani", sempre sui giornali, replica a Crocetta: "Per quattro anni sei stato in affitto nella mia casa di Bruxelles, e ti ho anche fatto pagare canoni modesti".
4) Si muove, era ovvio, pure Beppe Grillo col suo Movimento5stelle. "Sarà una campagna elettorale basata sulla voglia di chiarezza, moralità e pulizia" dice il candidato a governatore Giancarlo Cancellieri.
La commedia siciliana è soltanto all'inizio. Ne vedremo e ne sentiremo delle belle.
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