Attraverso la lettera che segue inviata ad un giornale, possiamo capire chi è Claudio Fava.
Caro direttore, io non sono candidato contro Rosario Crocetta. Nè contro Miccichè o altri aspiranti presidenti. Mi sono candidato alla Presidenza della Regione siciliana - ben prima di chiunque altro - per proporre alle siciliane e ai siciliani una sfida di governo che archivi per sempre questa lunga e penosa stagione cominciata con Cuffaro e conclusa da Lombardo.
Considero Crocetta un candidato abissalmente lontano a me per progetto politico, stile e alleanze: ma non è contro lui, o altri, che intendo governare la Sicilia. Dopo quindici anni di clientele asservite alle clientele private del presidente di turno, dopo l'autonomismo straccione di chi ha proposto un modello di sviluppo solo sulla spesa pubblica improduttiva, dopo anni di sprechi e impunità, voglio voltare pagina e lavorare per un'altra Sicilia.
E non intendo certamente farlo con quelle forze politiche, Udc e Mpa in testa, che hanno avuto responsabilità diretta e grave nei governi di questi anni.
Credo che un progetto di governo alternativo passi da una rottura culturale e politica con questo passato. Ma so bene che poi occorre altro: ricostruire, ricomporre le fratture sociali di questi anni, favorire la partecipazione, mobilitare le intelligenze e i saperi sconfiggendo la solitudine dei tanti che si sono opposti alla cultura del favore.
Penso a un presidente che non ammicchi ai populismi ma pretenda responsabilità da sè, dalle forze politiche che lo affiancheranno e da tutti i siciliani. E' questo l'orgoglio della Sicilia a cui mi rivolgo: non le rivoluzioni invocate nelle sceneggiate imbastite per i giornalisti ma la sobrietà delle parole, delle scelte, delle intenzioni. Governare questa Sicilia oggi è un'impresa da far tremare le vene ai polsi a chiunque, figuriamoci se si può ridurre a una ripicca tra candidati. Io sto solo ai fatti: sul palco dei comizi e al governo della Regione vorrò accanto a me Rita Borsellino e Leoluca Orlando; Crocetta i suoi comizi dovrà farli con Musotto e l'Udc.
Considero Crocetta un candidato abissalmente lontano a me per progetto politico, stile e alleanze: ma non è contro lui, o altri, che intendo governare la Sicilia. Dopo quindici anni di clientele asservite alle clientele private del presidente di turno, dopo l'autonomismo straccione di chi ha proposto un modello di sviluppo solo sulla spesa pubblica improduttiva, dopo anni di sprechi e impunità, voglio voltare pagina e lavorare per un'altra Sicilia.
E non intendo certamente farlo con quelle forze politiche, Udc e Mpa in testa, che hanno avuto responsabilità diretta e grave nei governi di questi anni.
Credo che un progetto di governo alternativo passi da una rottura culturale e politica con questo passato. Ma so bene che poi occorre altro: ricostruire, ricomporre le fratture sociali di questi anni, favorire la partecipazione, mobilitare le intelligenze e i saperi sconfiggendo la solitudine dei tanti che si sono opposti alla cultura del favore.
Penso a un presidente che non ammicchi ai populismi ma pretenda responsabilità da sè, dalle forze politiche che lo affiancheranno e da tutti i siciliani. E' questo l'orgoglio della Sicilia a cui mi rivolgo: non le rivoluzioni invocate nelle sceneggiate imbastite per i giornalisti ma la sobrietà delle parole, delle scelte, delle intenzioni. Governare questa Sicilia oggi è un'impresa da far tremare le vene ai polsi a chiunque, figuriamoci se si può ridurre a una ripicca tra candidati. Io sto solo ai fatti: sul palco dei comizi e al governo della Regione vorrò accanto a me Rita Borsellino e Leoluca Orlando; Crocetta i suoi comizi dovrà farli con Musotto e l'Udc.
Auguri.
*Claudio Fava, Coordinatore Nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà
*Claudio Fava, Coordinatore Nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà
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