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mercoledì 22 agosto 2012

Corruzione ed evasione. Monti ha condannato la seconda dimenticando la corruzione della classe dirigente del paese

Mario Monti domenica pomeriggio è stato a visitare il meeting dei cattolici di destra, i conservatori che fanno riferimento a Comunione e Liberazione di cui è esponente quel Formigoni, uomo distratto che non ricorda se le vacanze le abbia pagate lui o i suoi compari impegnati a rubare all'interno della sanità lombarda.
Dal discorso del premier è apprezzabile quel brano in cui ha chiamato, ed ha invitato pure i giornalisti a farlo, "ladri" gli evasori fiscali. Finalmente un capo di governo che non dice che è giusto non pagare le tasse, perchè sarebbero troppo salate (Berlusconi).
Monti ha spiegato che gli evasori non sono dei furbi; il ladro sottrae agli altri qualcosa  di loro proprietà, mentre i furbi mostrano abilità nel riuscire a gabellare il prossimo.
Chi evade quindi ruba la collettività.

Una cosa ci auguriamo ancora. Monti colga un'altra occasione, magari un convegno dei cattolici progressisti, per chiarire che nemmeno i corrotti ed i corruttori sono dei furbi. Pure loro sono dei "ladri".
Ogni anno in Italia pigliano la via delle bustarelle e della corruzione oltre 70 miliardi di euro. Alti funzionari della pubblica amministrazione, la gran parte dei "politici", r-u-b-a-n-o alla comunità quelle decine di miliardi gestendo a loro profitto gli appalti pubblici, le concessioni pubbliche, le attribuzioni pubbliche.
Non abbia timori Mario Monti.
Non c'è dubbio che nelle Aule del Parlamento le sue parole, quelle di dare del "ladro" a chi siede negli emicicli, non faranno piacere.
La corruzione, quei 70 miliardi, infatti (anche quella degli alti burocrati asserviti) avviene perchè i politicanti la avvallano. Non esiste corruzione senza avallo dei politicanti.
Speriamo che Monti non ritardi nel chiarire che furbizia e corruzione non sono la stessa cosa.

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