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lunedì 20 agosto 2012

Elezioni in Sicilia. Il centro destra -nelle due sfacettature- sforna candidati, ed i precari ... aspettano

Nel centro-destra le candidature per il rinnovo dell'Assemblea Regionale si vanno coagulando attorno a dei nomi della tradizione sicula, garanti della continuità clientelar-parassitaria:
-Il pd, partito simbolo del parassitismo dopo aver superato il collaudo nel governo Lombardo, agita il nome di Crocetta e riesce a recuperare voti che una volta si chiamavano di estrema-destra (Fini, Granata, Briguglio), della destra democristiana-mafiosesca (Cuffarismo e quanto ancora residua del bel mondo dei vasa-vasa, che finge di indossare vestiti nuovi) ed altra roba del genere. Non è escluso che il pd alla fine imbarchi la sua recente guida e maestro: Don Raffaele Lombardo ancora non ha infatti deciso in quale aggregato della destra deve mettere a pesare la sua vastissima clientela (a cui ha dato il nome di Partito dei Siciliani).
Tutti dicono (pdl, pd) di non desiderare la compagnia dell'ex-governatore, però tutti svolgono danze davanti a lui per indurlo a sciogliere ogni riserva e pertanto di essere preferiti nei raffinati gusti dell'ex governatore. Come fa il Pd, come fa il pdl, a non avvalersi dell'esperienza luminosa degli uomini di Don Raffaele ?
Il carro pd, come appare evidente, è carico di ex-comunisti sbandati e psichicamente confusi dalla diaspora conseguente al crollo del muro di Berlino, da ex fascisti, da ex democristiani e perchè no, da ex socialisti (quelli raccolti attorno a Riccardo Nencini).
Una formazione, il pd, degna di essere studiata da sociologi, psicologi, mafiologi etc.
-Il pdl, altro partito simbolo della destra sicula, per non essere da meno del pd che arruola gli uomini di Gianfranco Fini, punta su Nello Musumeci, che è un pò più a destra, sta infatti con Storace che si proclama, coerentemente, ancora di estrema destra, al contrario di Fini che -entrato nella stanza dei bottoni- non usa più bussole e quindi ogni direzione gli è del tutto indifferente.

A sinistra invece ancora non vengono fuori i poli di aggregazione. Il candidato culturalmente e politicamente più attrezzato che finora si è fatto avanti è Claudio Fava, ma si sa come la sinistra -da sempre- in Italia sia diffidente rispetto alle specificità di ciascun filone al suo interno. La Sinistra in Italia è sempre stata di palato difficile.
Si deve quindi ancora aspettare, su questo versante per vedere cosa possa succedere.

Mostrano di non volere aspettare, ma di aggravarsi di giorno in giorno invece i problemi, le ferite, della Sicilia.
Un esercito di 60.000 precari attende risposte dalla Regione. Essi -col peso elettorale delle loro famiglie- busseranno nei prossimi giorni a Palazzo dei Normanni ed a Palazzo d'Orleans ed esigeranno risposte.
Precari
() I contratti dei 18.000 ex-articolo 23, in carico agli enti locali, scadranno il 31 dicembre. Ma i problemi non finiscono qui: per arrivare a dicembre, in ogni caso, servono  314 milioni di euro ed invece la Regione dispone di soli 294 milioni, appena sufficenti per arrivare ad ottobre.
() Esistono inoltre 6.000 ex-Asu, impegnati nei Comuni ed in Cooperative. Per loro la Regione destina 36 milioni annui, però per mettere la pezza fra le tante falle del bilancio, ha nelle settimane scorse dirottato altrove ben 15 milioni. E' ovvio che nemmeno per essi è garantito l'arrivo al terminale del 31 dicembre.
() Esistono ancora 3.300 ex-Pip. Per costoro serve la disponibilità di €. 1 milione per arrivare al 31 dicembre. Attualmente la giunta di governo (ancora guidata dal dimissionario Lombardo) sta tentando di posizionare questo gruppo di precari all'interno dei dipartimenti regionali.
() Più fresca è invece la questione dei lavoratori forestali, non di tutti, ma di quei settemila che si occupano dell'antincendio. Costoro lavorano, senza ricevere retribuzione, da giugno. In cassa esisterebbero 35 milioni di euro, però se la Regione paga rischia di forare il "patto di stabilità" e sarà tenuta a pagare significative cifre in sanzioni.
Serve in buona sostanza una deroga al patto di stabilità.
() Aspettano risposte dalla Regione inoltre altri 2.000 dipendenti delle società partecipate della Regione, ossia dai carrozoni che nulla producono ma costano milioni di euro.
La regione ha proceduto all'accorpamento di questi carrozoni e sta tentando di fare chiarezza fra chi deve essere considerato "dipendente" e chi no. Infatti nella Regione di Don Raffaele si è arrivati a creare tanta confusione da non sapere se una persona ha o meno diritto di transitare dalla vecchia alla nuova azienda "ricettacolo", in pratica se è stato o meno iscritto a libro paga. Abbiamo raggiunto infatti col governo MPA-PD l'apice della cialtroneria.
La cosa bella messa in atto dal parlamento dei "90 cosa inutili" è che hanno creato la nuova società aggregante, però entro giugno 2013 (fra meno di un anno) dovranno, in forza di un obbligo di legge, venderla. E' prescritto da una legge nazionale infatti che ogni e qualsiasi società partecipata va ceduta sul mercato entro giugno 2013, ovvero, se non lo si fa, va "liquidata" entro dicembre 2013.

Claudio Fava
E' verosimile che il dopo elezione sarà gestito comunque da un governo di centro-destra, l'unico dilemma è se avrà in un caso ruolo egemone il pd con gli insegnamenti appresi da Don Raffaele, oppure il pdl e tutti gli uomini che dentro il berlusconismo si sono già fatti gli affari loro.

I precari di Sicilia avranno da misurarsi purtroppo con questa gente.
Claudio Fava, persona onesta e culturalmente in  gamba, difficilmente sarà apprezzata dai siciliani i cui modelli -nell'ultimo decennio- sono stati Cuffaro e Lombardo. 

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