Il centrosinistra siciliano (ammesso che si riesca
a percepire cosa sia) vive momenti di forte frizione.
L’autocandidatura di Crocetta ha spaccato le
forze, che pure esse si autodefiniscono di sinistra (alcune di centro-sinistra),
mentre in casa degli avversari, il nome di Musumeci (La Destra) pare che stia
per raccogliere i consensi dello schieramento di centro-destra.
Crocetta
“Io lavoro per vincere le elezioni e per mettere
insieme tutti gli uomini di buona volontà, progressisti e moderati. Fava invece
vuole dividere e soprattutto vuole perdere” afferma in una nota il candidato
alla poltrona di presidente delle Regione, Rosario Crocetta.
“Ho proposto le primarie due mesi fa e lui ha
risposto picche, sostenendo che non si sarebbe mai schierato con Crocetta.
Proporle adesso – prosegue -, a ridosso della presentazione delle liste, è un
modo palese per sabotare e mettere in discussione quel patto civico, antimafia
e per il risanamento della nostra Regione, che stiamo realizzando con altri
partiti e forze della società civile. La coalizione che ha in mente Fava ha già
sonoramente perso in tre diverse elezioni, pur schierando nomi forti. Insistere
su questa strada, significa non capire il valore dell’inclusione e del dialogo
con i moderati, necessario soprattutto in un momento drammatico come quello che
vive la nostra terra”, aggiunge Crocetta.
“Fava non accetta che il programma su cui abbiamo
unito il Pd, l’Udc, l’Api, i circoli socialisti, e sul quale spero
convergeranno anche altre forze politiche, è più rivoluzionario del suo. Ma io
in questi mesi non lo insulterò. Anzi – conclude Crocetta -, da lui mi aspetto
delle scuse, perché accusarmi di essere l’erede del cuffarismo e del
lombardismo è un segno di mancanza di rispetto verso chi, come me, è condannato
a morte dalla mafia”.
“Niente indagati per mafia nelle nostre liste,
per il ‘Rinascimento di una Sicilia Libera’ propongo un patto civico che non
sia macelleria sociale ma che tagli i privilegi della casta”, ha aggiunto
Crocetta che ha inoltre salutato positivamente la possibilità di un’alleanza
con il Fli di Granata (il partito –non certo di Sinistra- di Fini). “L’apertura
o la chiusura con le altre forze va fatta sulla base delle scelte politiche e
dei programmi non guardando alle tessere dei partiti. Se si vuole vincere – ha
aggiunto Crocetta – si deve accettare la sfida del dialogo con tutti e si
pongono i paletti che sono programmatici ed etici”.
“Prendiamo atto che Crocetta non intende
rinunziare all’appoggio dell’Udc e non è disposto a misurarsi sulle primarie
all’interno del centrosinistra”, ha affermato Claudio Fava, candidato alla
presidenza della Regione siciliana nelle elezioni del 28 ottobre: “Ci sembra
molto impegnato parlare di rivoluzione, a cercare alleati sempre più a destra e
a tacere sui problemi veri della Sicilia – aggiunge – Noi intanto ci occupiamo
di rifiuti, sanità, pubblica amministrazione per riscrivere – una volta al
governo – le pessime riforme prodotte dal suo mentore Lombardo ha prodotto
sulla sanità, sui rifiuti e sulla pubblica amministrazione”.
“La destra si può battere parlando un linguaggio
chiaro e semplice ai siciliani, offrendo loro una strada nuova, alternativa. –
conclude – Ci vuole aria fresca. Le trattative di vertice, come quelle in corso
nel centrodestra e quelle a cui non si sottrae Crocetta, sono il segno del
vecchio ma indomito potere che ha mortificato e impoverito la Sicilia. Questa
terra va liberata dai finti rivoluzionari, dai furbi e dai bugiardi, qualunque
sia il partito che li propone”.
Ieri Fava aveva chiesto di “rompere, con un colpo
netto, i legami con il “cuffarismo” e il “lombardismo” e riaprire il cantiere
del centrosinistra in Sicilia. “Ci sono le condizioni per una nuova stagione politica,
per ridare la Sicilia ai siciliani onesti che vogliono lavoro, la fine delle
illegalità mafiose e dei soprusi, un servizio sanitario non vessatorio e
umiliante, un avvenire certo per i giovani”.
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