StatCounter

mercoledì 5 febbraio 2025

Politica, Economia, Sociologia, Diritto

 Rimedio contro il Totalitarismo (2)

  La stampa europea da giorni riempie pagine e pagine di giornali sul presunto assassino e torturatore libico Najeem Osema Almasri Habish, su cui pende un mandato di arresto della Corte penale internazionale, il quale dopo essere stato arrestato in territorio italiano, inspiegabilmente finora, e’ stato  liberato e fatto salire su un aereo “di Stato” e riportato -a spese dei contribuenti italiani- in Libia.  

 L'arresto era scattato, sottolineano i giornali, sulla base di un mandato emesso dalla Corte internazionale penale. 

  Episodi di questo genere, ossia di personaggi che violano sistematicamente la dignità (e la sacralità) della persona umana e che riescono ad ottenere voli di Stato per sottrarsi alla giustizia, non possono che farci riflettere su cosa sia -in vari paesi del pianeta- il Potere Totalitario e cosa storicamente esso è stato capace di causare in passato e cosa continua a causare ancora oggi.

Le strutture hanno
valore astratto e inconscio, non
hanno contenuto, fanno parte dello
spirito umano; sono comuni a tutti
gli esseri umani, cade quindi la
distinzione tra pensiero primitivo
e pensiero civilizzato; e’ la matrice
che permette al pensiero di
organizzare la realtà per mezzo di
opposizioni binarie.
Queste opposizioni (crudo/cotto,
destra/sinistra,
 ecc.
) servono a guardare e a
 pensare la realtà. Anche la 
linguistica strutturale, che
per 
Lévi Strauss fu un riferimento
imprescindibile, individua una
logica binaria e oppositiva alla
base dei sistemi fonologici











  Riteniamo opportuno su questa grave circostanza che capita nel XXI secolo  soffermarci sulla figura e l’opera letteraria di Hannah Arendt, figura, donna di grande spicco  del ‘900. Figlia di genitori ebreo-tedeschi dotata di grande spessore culturale, vissuta nel XX secolo, nel tempo delle convulsioni e lei stessa vittima e testimone, nonché amica di tanti che avevano condiviso il viaggio e le angosce da lei stessa attraversate. 

 Deve la popolarità/celebrita’  all’opera di antropologia politica intitolata Le origini del totalitarismo. Essa tratteggia il male assoluto,  nell’ottica dell’idea e nella relativa pratica attuazione, nel tempo del XX secolo,  quando l’umanità ormai riteneva fosse qualcosa di superata.

Arendt racconta e sopratutto denuncia un quadro fatto di storie personali e collettive :

denuncia l’ideologia di cui essa stessa è vittima e che e’ fra le più mortifere attraversate dall’umanita’,

denuncia che il nazismo sia arrivato a decretare che alcuni esseri umani  sono superflui

denuncia che sulla spinta di quello spirito utilitaristico sugli esseri umani, nel lungo andare, non solamente sugli ebrei e sugli zingari,  ma su tutti gli esseri umani, si sarebbe applicato il principio dell’utilitarismo e dell’automazione (=applicazione sull’uomo del concetto serve/non serve).

Hannah Arendt nel libro provo’ anche a rintracciare  le “origini” e/o la “natura”  dell’orrore di uomini su uomini con la sua pervicacia intellettuale: 

=ogni evento illumina il suo stesso passato, l’origine,

=ogni elemento premonitore è simile a un processo di immaginazione,

=ripercorrendo gli eventi a ritroso, alla ricerca, nel passato, degli elementi premonitori, 

=Stendhal non parlava della nascita dell’amore come di una “cristallizzazione”?

=quindi gli “elementi”  si cristallizzano pure nel “totalitarismo”.

=Claude Levi-Strauss (ne “Le strutture elementari della parentela (1949)”  ammetteva che lo strutturalismo cominciava a prendere importanza, analizzando gli elementi costitutivi  del “pensiero selvaggio”.

                                                                                                                                                                    Segue


Nessun commento:

Posta un commento