Dal Cinquecento a … ieri (2)
Dati generali:
=La moneta di conto nell’Isola fino al 1860 (fino all’Unita’) e’ stata l’Onza, il cui sottomultiplo era il tari’ (30 tari’ = 1 onza). Il tari’ si suddivideva in venti grani, che a sua volta equivaleva a sei piccoli o denari. Nei documenti dei secoli andati si può pure leggere di Scudo che equivaleva a 12 tari’. Con l’Unita’ d’Italia queste unità monetarie vennero meno legalmente, ma tuttavia fino agli anni della prima guerra mondiale (1915-1918) la gente continuò a ragionare e a operare secondo quei riferimenti. E chi scrive queste righe ne ha colto la reale continuità dai racconti del proprio nonno (deceduto nei primi giorni del 1968) che nei racconti sulla sua gioventù si esprimeva proprio secondo le unità monetarie sopra riportate, piuttosto che in lire, che ufficialmente lo Stato sabaudo aveva introdotto nel 1861.
=La misura di peso, all’alba della modernità (=dalla scoperta dell’America), ossia con l’arrivo degli arbereshe nell’Isola, era il cantaro (=Kg. 79,342) che a sua volta si suddivideva in 100 rotoli. Un rotolo equivaleva a 12 once alla grossa o a 30 once alla sottile. L’oncia alla sottile corrispondeva a grammi 26,45 mentre l’oncia alla grossa a grammi 66,12. Per pesare i metalli preziosi, la seta, i farmaci si usava la libra (kg. 0,317) di 12 once alla sottile.
= Per le superfici si usava la salma di 16 tumoli (tumolo = 4 mondelli), che variava da centro abitato a centro abitato. Nel 1809, le varie misure locali furono unificate con legge, ma le misure abolite continuano, ancora oggi ad essere in uso e tuttora una salma di Contessa Entellina non coincide con la salma in uso a Bisacquino.
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