Dal feudalesimo dell’Isola,
alla pochezza dei politici dell’Isola
Nell’antichità dell’Impero romano la Sicilia era definita il granaio d’Italia. Nel proporci, in un lungo tempo, di fotografare la realtà sociale ed economica della nostra terra ci piace iniziare dall’età, o meglio, dall’alba dell’età moderna, ossia dal periodo in cui inizia l’insediamento degli arbereshe alle pendici dell’altura di Castello Calatamauro.
Per millenni il grano è stato la più importante produzione siciliana e fino all’Ottocento è stato la voce più significativa del commercio estero. Il grano era, per antonomasia, il prodotto che caratterizzava l’Isola nel mondo, anche quando via via ci furono periodi in cui riuscirono ad affermarsi l’esportazione del sale, dello zolfo … della seta.
Curiosità. La Sicilia, i siciliani, mai si sono caratterizzati quali bravi commercianti, operatori esportatori, dei loro prodotti. Il commercio dei prodotti siciliani verso l’estero non ha mai invogliato gli operatori del luogo. Quando l’Isola assolse alla funzione di granaio del Mediterraneo, arrivarono tanti operatori stranieri ad occuparsi del commercio in direzione dell’intero bacino mediterraneo. E gli storici, con una punta di … cattiveria, non mancano di sottolineare che pure quegli inglesi, quei tedeschi … dopo due generazioni di impegno nel commercio verso l’estero del grano, si adattarono, come gli altri siciliani, alla conduzione agricola trascurando l’impegno imprenditoriale nel commercio e nella trasformazione industriale.
(Segue).
Nessun commento:
Posta un commento