Sulla scia di precedenti pagine che ci sono state sollecitate, ci piace ulteriormente procedere -per qualche tempo- intrattenendoci su alcuni termini, parole, espressioni che caratterizzano il vivere umano nel terzo millennio. Il proposito è quello di cogliere lo spirito della Costituzione repubblicana italiana ed, in generale, i capisaldi dell’Occidente che, ancora oggi sono negati dai vari Putin e da tantissimi altri autocrati e presunti superuomini, su più parti del nostro pianeta.
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La LIBERTÀ
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Marianne, simbolo della rivoluzione francese. La Libertà che guida il popolo, «il primo quadro politico nella storia della pittura moderna» ha avuto sin da subito una grandissima eco per via del suo contenuto acutamente simbolico e celebrativo della libertà, del patriottismo, e della centralità del popolo nella costruzione del destino di una nazione. |
1) Già nel dopo Rivoluzione francese con la Costituzione del 1795 era dato leggere nel capitolo dei Diritti: La libertà consiste nel poter fare ciò che non nuoce ai diritti degli altri.
2) il filosofo Karl Raimondo Popper (Vienna, 28 luglio 1902 – Londra, 17 settembre 1994) ebbe modo, scherzosamente, di parafrasare la libertà in questi termini: la libertà di movimento del mio pugno e’ limitata dalla posizione del naso del mio vicino.
3) l’art. 3 della costituzione francese (del 1795) recita: L’eguaglianza consiste nel fatto che la legge è uguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca. L’eguaglianza non ammette alcuna distinzione di nascita, alcuna ereditarietà di poteri.
4) l’articolo 3 della Costituzione repubblicana italiana recita: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge.
C’è una espressione latina che così recita:
5) Sub lege libertas = libertà nella legge, ovvero nell’interpretazione data da Cicerone: Legum servi sumus ut liberi esse possumus (=siamo schiavi delle leggi per poter essere liberi).
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