Dal feudalesimo dell’Isola,
alla pochezza dei politici dell’Isola (2)
La prima riflessione. Il quadro tratteggiato da Paolo Balsamo, sul finire del Settecento, vigeva in tutte le realtà dell’Isola. E questo quadro istituzionale nel Cinquecento fu calato ed instaurato, senza modifica alcuna, nel contesto della nascente Kuntisa. I Cardona cedettero, ad enfiteusi (che non significò gratuitamente, ma gravati da canoni niente affatto lievi) i feudi di Contesse e Serradamo agli esuli arbereshe insediatisi nell’area dell’odierna Kuntisa. Ciascun nucleo familiare ebbe piccolissimi lotti, intenzionalmente. I nuovi arrivati, gli esuli arbereshe, non dovevano disporre, infatti, di autonomia economica. Per il mantenimento dei nuclei familiari era d’obbligo, o comunque necessità, che bisognava lavorare e valorizzare i feudi dei Cardona che si estendevano fino a Sciacca, Mazara e pure in ulteriori zone della Sicilia.
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