Il piano europeo sui migranti
Von der Leyen ha annunciato una svolta sotto forma di un «Piano in 10 punti per Lampedusa», contenente l’intenzione di non lasciare (più) sola l’Italia e il suo minuscolo avamposto, stremato da anni di sbarchi e stragi, estenuato dalle migliaia di arrivi degli ultimi giorni.
Il Piano, punto per punto:
- Sostegno concreto all’Italia Commissione Ue, Agenzia europea per l’asilo (che dal gennaio ‘22 ha preso il posto dell’analogo Ufficio, e dovrebbe «inviare rapidamente assistenza operativa ai Paesi dell’Ue che devono far fronte alla pressione migratoria» ma finora ha fatto parlare poco di sé) e Frontex (l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, nata nel 2004 «per assistere gli Stati membri dell’Ue e i paesi associati Schengen nella protezione delle frontiere esterne») si muoveranno, promette Von der Leyen, «per affrontare la crisi nell’immediatezza». Le due agenzie, in particolare, possono contribuire a gestire l’elevato numero di migranti aiutando, per esempio, a registrare gli arrivi e a rilevare le impronte digitali.
- Più trasferimenti in altri Paesi Ue «Aumenteremo il sostegno per trasferire i migranti fuori da Lampedusa e chiediamo agli altri Stati membri di essere solidali», dice VdL. Si tratta dunque di ricorrere al «Meccanismo volontario di solidarietà» in base al quale, nelle situazioni di emergenza, si attivano i partner europei.È esattamente la prassi interrotta nei giorni scorsi dalla Germania (e dalla Francia) per protesta contro il mancato rispetto, da parte dell’Italia, dell’impegno a ri-assorbire a sua volta i «movimenti secondari», cioè i migranti approdati da noi e poi andati altrove all’interno dell’Ue. È previsto dal Regolamento di Dublino e il governo Meloni, nel nuovo Patto europeo discusso a giugno, ha accettato addirittura di raddoppiare — da un anno a due — il lasso di tempo in cui è tenuto a riprendersi i migranti secondari (detti «dublinanti»).
- Rimpatri più facili L’idea è di usare Frontex anche per garantire il rapido rimpatrio di chi non ha il diritto all’asilo. «Chi non ha diritto all’asilo non può rimanere nell’Unione europea», ha detto von der Leyen: «Ci rivolgeremo ai Paesi di origine per facilitare questo processo. Invierò il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas a negoziare e a parlare con i Paesi d’origine».
- Più sforzi contro i trafficanti di esseri umani Un altro impegno che riecheggia le parole di Giorgia Meloni, dopo la strage di migranti a Cutro in febbraio («Andremo a cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo»).
- Più sorveglianza navale e aerea «Possiamo farlo attraverso Frontex, inoltre sono favorevole a estendere le missioni esistenti e se necessario lavorare su nuove », ha detto Von der Leyen.
- Distruzione dei barchini «Lavoreremo anche con le autorità italiane per garantire la rimozione e la distruzione delle barche e dei gommoni recuperati».
- Accelerare le procedure «L’Agenzia europea per l’asilo è pronta a migliorare il sostegno dato all’Italia per accelerare le procedure per le richieste di asilo», ha ribadito la leader dell’esecutivo europeo. Perché «è importante respingere le domande che non hanno i requisiti richiesti».
- Rafforzare i percorsi legali Flussi regolarizzati e corridoi umanitari: è la pars construens del contrasto al traffico di migranti, che non può limitarsi all’aspetto repressivo. Bisogna dunque «offrire a migranti vere alternative», perché «meglio realizziamo un’immigrazione legale più possiamo essere severi con quella illegale».
- Più cooperazione con l’Onu Si tratta di coinvolgere maggiormente le agenzie del Sistema delle Nazioni Unite — l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) e l’Unhcr (Alto Commissariato Onu per i rifugiati) — per «intensificare la cooperazione sui rimpatri volontari».
- Attuare l’accordo con la Tunisia L’ultimo punto prevede un «lavoro con la Tunisia per l’attuazione del Memorandum of understanding». E dunque, «accelereremo l’aggiudicazione di nuovi progetti e l’erogazione di fondi alla Tunisia », ha concluso la presidente della Commissione Ue.
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