La ricchezza non arrivò solamente dall'attività manifatturiera, commerciale e finanziaria, ma anche dalla stessa agricoltura. Il tutto si riuscì a fondarlo, in quell'era rinascimentale, su un avanzato, in relazione al tempo, "diritto commerciale" e sulle conseguenti avanzate istituzioni finanziarie che sostenevano traffici e servizi.
Per la riflessione di noi che viviamo nel XXI secolo e che frequentemente immaginiamo (e che addirittura leggiamo) che il divario Nord-Sud sia questione risalente al post Unità portataci dai garibaldini nel 1860, è interessante prendere atto che la parte centro-settentrionale della penisola, già nel Cinquecento, grazie all'imprenditorialita' e allo sviluppo di laboriose botteghe, riuscì ad affermarsi nell'intero mondo fino ad allora conosciuto come polo più ricco e dinamico d'Europa.
Perché mai -ci chiediamo conseguentemente- quello stesso modello evolutivo ed avanzato non ha mai avuto estensione nella parte meridionale della Penisola? nella parte in cui per dedicarsi ad una agricoltura arcaica e povera furono accolte varie decine di migliaia di profughi arbereshe, fuggiti dalla soggezione turca nei Balcani?
Perchè mai a distanza di 5-6 secoli continuano ad esistere le due Italie?
Sono interrogativi che noi meridionali non riusciamo a sciogliere o, per essere sinceri, non vogliamo sciogliere.
(Segue)
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