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domenica 17 settembre 2023

Economia, politica e democrazia

La Russia è governata
dal regime autoritario
di Putin

La Banca centrale europea (BCE) ha la responsabilità di gestire l'euro, definire ed attuare la politica economica e monetaria dell'UE.
Il suo compito principale è, sarebbe, di mantenere la stabilità dei prezzi, favorendo in tal modo la crescita e l'occupazione negli stati aderenti all’Unione. Stiamo constatando, da quando è iniziata la guerra in Ucraina, che proprio il prioritario compito della stabilità dei prezzi sta lasciando molto a desiderare. Il prezzo dei carburanti -più di altri- nell'UE è infatti via via aumentato a seguito dell’'aggressione non provocata e ingiustificata della Russia a un paese indipendente.

Dal momento che la guerra non rientra nelle tematiche tecnico-economiche, ma in quelle della politica, i leader dei 27 Stati membri dell'UE hanno convenuto, nel marzo 2022, di procedere quanto prima all'affrancamento graduale dell'UE dalla dipendenza dei combustibili fossili russi e il Consiglio europeo ha successivamente convenuto di vietare quasi il 90% di tutte le importazioni di petroli russo entro la fine del 2022, con un'eccezione temporanea per il petrolio greggio fornito mediante oleodotto.

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Il quadro molto sinteticamente sopra evocato ci ha fatto ricordare che il blog ha finalità ed intenti storico-culturali e ci siamo inoltre ricordati degli effetti imperiali delle campagne napoleoniche che, da guerre di occupazione, hanno -in germe- fatto sorgere invece  lo spirito unitario italiano.

Nel 1796 le armate francesi hanno invaso l’intero Nord e centro Italia. Per almeno un decennio l’occupazione, oltre ai disaggi inevitabili di tutte le guerre, ha contemporaneamente gettato i primi germi di unità italiana fra le varie decine di staterelli centro-settentrionali della penisola. Si verificò allora una stabilizzazione istituzionale del dominio francese in Italia che però creò anche le premesse per la progressiva integrazione delle economie degli Stati regionali italiani del Nord e del Centro in un unico mercato ed in unico riferimento politico (così Pierluigi Ciocca e Gianni Toniolo in “Storia economica d’Italia”).

La folle iniziativa di Putin di invadere territori ucraini,  sta rivelandosi come l’ulteriore opportunità e spinta al rafforzamento dei legami, non solo economici ma soprattutto politici, dell’intero continente europeo verso la auspicata meta degli Stati Uniti d’Europa, Ucraina compresa.

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Tornando all’occupazione francese del Centro-Nord Italia, ci piace ricordare che dal 1706 al 1814 l’Italia, politicamente ed economicamente legata alla Francia, sperimentò le situazioni proprie di un’economia di guerra (grave inflazione, tassazione straordinaria ed espansione incontrollata dei poteri pubblici del paese invasore). Il governo dell’invasore francese fu parecchio vessatorio a beneficio delle armate napoleoniche. La crescita incontrollata dei prezzi venne in larghissima parte assorbita dal fisco di allora per finanziare le casse dell’allora Grande Impero francese. Oggi l’inflazione è conseguenza della guerra di invasione di Putin, ai danni di un paese indipendente il cui proposito e la cui 'colpa  è di voler liberamente aderire, in prospettiva, all’Ue. La solidarietà all’Ucraina serve a rafforzare la democrazia dell'intero continente, seppure pagando i disaggi inflazionistici a cui assistiamo.

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