La Contemporaneità
Il periodo napoleonico
Il rimedio, immediato e più facile per la situazione, fu ancora una volta l’inasprimento delle sole imposte indirette, che ovviamente imbattarono soprattutto sulla povera gente. Il Regno in questo contesto e su quest’impianto politico si dotò di una amministrazione finanziaria (intendenze provinciali e, per la prima volta, del “bilancio ufficiale dello Stato” con stanziamenti fissi per le spese e di un fondo di ammortamento del debito pubblico).
Ai fini sostanziali socio-economici, però continuò a dilagare l’inflazione, il disavanzo di bilancio ed il debito dello Stato in crescendo. L’impotenza della monarchia a governare la realtà, in quel continuo regime di guerra, stava nella resistenza dell’aristocrazia che -in maniera assoluta- rifiutava l’introduzione di un sistema tributario che poggiasse sulle imposte dirette e personali. Continuarono, di contro, a persistere le tasse, le gabelle, le imposte indirette che inevitabilmente ricadevano pesantemente a carico dei popolani poveri.
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