Da quanto si capisce non di messa "in regola" generale di una strada di collegamento disastrata si tratta ma del rattoppo di tratti che almeno evitino che, nel prossimo inverno, Contessa resti isolata dal resto della provincia di Palermo.
Così gira il mondo nelle aree interne dell’Isola! con i rattoppi.
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Allora esisteva, nella politica del dopoguerra, entusiasmo e uno slogan in uso recitava "Fatta l'Italia, bisogna fare l'Italia" che in realtà risaliva al post unità garibaldino. Bisogna dare atto ai governanti degli anni sessanta che essi completarono la ricostruzione post-bellica e l'autostrada del Sole ne fu -allora- la testimonianza visiva. C'è però da aggiungere che in quegli anni sessanta il Sud, la Sicilia, Contessa Entellina, ripresero il mai interrotto fenomeno migratorio, che ancora oggi non mostra segni di flettere.
L'amico di viaggio insistette nel sottolineare che l'autostrada del Sole verosimilmente non fu fatta tenendo conto del degrado del Sud, bensì per assecondare la grande industria del Nord (leggi: il signor Valletta) particolarmente interessata allo sviluppo delle strade che dovevano innescare un circolo virtuoso incrementando le vendite di automobili. Effettivamente nel 1950 l'IRI costituì la Società Autostrade Concessioni e Costruzioni SpA. Si trattò allora di una scelta cruciale: privilegiare il trasporto su gomma a scapito della rete ferroviaria, sulla quale scelta il Paese, da allora, non tornerà mai più indietro.
Con l'amico e compagno di viaggio eravamo già arrivati alla vecchia stazione ferroviaria di Contessa Entellina e non potemmo che trovarci in pieno accordo che essa fu una delle vittime dell'influente ruolo imprenditoriale (e politico) del Signor Valletta sui governi dell'iniziale secondo dopo-guerra, vittima del trasporto su gomma piuttosto che di quello sulle rotaie.
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