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mercoledì 20 settembre 2023

Riflessioni sul territorio agrario di Contessa Entellina

 Il Feudo in Sicilia

ante Riforma Agraria

Scrive l'economista Paolo Balsamo (4 marzo 1764 - 1816)   in una memoria  indirizzata al viceré borbonico Caracciolo: "Viaggiando per la Sicilia si passa sempre da un feudo in un altro, cioè dalle terre di un gran proprietario nelle terre di un altro". In un'altro tratto Balsamo scrive "... in Sicilia si passa di salto da quelli che possiedono molto a quelli che possiedono poco o nulla. Quasi in tutti i contorni delle terre (=centri rurali)  e città vi sono all'intorno pochi fondi censiti; e queste sono le poche terre delle quali il popolo in Sicilia ne possiede la proprietà". 

In Sicilia il feudalesimo si impose con l'arrivo dei Normanni (1061-1194) e si dilato' nella maggior parte del territorio isolano in mano alle signorie laiche e religiose (monasteri e arcivescovadi).

Generalmente nei centri abitati contadini, nelle immediate vicinanze all'abitato, esistevano piccole porzioni di terra, molto frammentata, definita proprietà allodiale (=libera, franca) che era goduta dai contadini e che potevano trasferire agli eredi. 

Avremo modo, in seguito, di conoscere l'evoluzione giuridica del territorio locale, con ottica sul godimento della terra.

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