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venerdì 10 giugno 2022

Referendum e consapevolezza. I quesiti sono complessi, ma con margini di insufficienza si può provare a semplificare

 Domenica prossima gli italiani siamo chiamati alle urne per pronunciarci su cinque "referendum".

 Precisiamo subito che si tratta di "referendum abrogativi"  tutti incentrati sulla "g i u s t i z i a".

 La circostanza che si tratti di cinque referendum abrogativi significa che si intende chiedere agli italiani, con un SI o un NO, se si intendono cancellare o meno alcune norme attualmente vigenti.

 Chi vuole che quelle norme continuino ad essere valide deve votare N O

 Chi vuole che quelle norme vengano estinte dall'Ordinamento italiano deve votare S I

Dobbiamo comunque sapere che se non si recherà alle urne almeno il 50% + 1 degli italiani tutto resterà immutato.

1) Con la scheda rosa si vorrebbe abrogare (votando S I ) la legge Severino, quella che attualmente prevede: chi possiede una condanna superiore ai due anni non potrà candidarsi e gli amministratori locali che dovessero subire questa condanna da subito, in primo grado, vengono sospesi dall'incarico e non potranno continuare ulteriormente (in attesa degli altri gradi di giudizio) il mandato.

2) La scheda arancione  attiene alla situazione che vede una persona indagata e che può finire in carcere o ai domiciliari prima della emissione della sentenza (giustificata da pericolo di fuga o di inquinamento delle prove, o per impedire che la persona possa compiere di nuovo lo stesso reato). Se vince il SI non sarà più possibile il carcere preventivo per il rischio di reiterazione del reato, con l’eccezione di reati che prevedono l’uso della violenza o delle armi oppure legati alla criminalità organizzata o alle eversione. Se vince il NO tutto resta come avviene attualmente.

3) Con la scheda gialla si vorrebbe modificare la possibilità per i magistrati (che siano inquirenti o giudicanti) di passare da un ruolo all'altro. Si vorrebbe -votando SI- che all'inizio della carriera il singolo magistrato scelga o l'uno o l'altro ruolo in via definitiva, senza possibilità di transitare dall'una all'altra funzione.

4) Con la scheda grigia si vorrebbe che i magistrati, vengano valutati per lo svolgimento in avanti della carriera oltre che da altri magistrati, anche da persone all'infuori dell'Ordine giudiziario: professori universitari, avvocati (definiti laici "=esterni" rispetto appunto all'Ordine giudiziario). Votando NO i magistrati continueranno a valutarsi fra loro.

5) Con la scheda verde -votando SI- si vorrebbe che chi intende candidarsi al CSM (organo di autogoverno della magistratura) non deve più raccogliere 25 firme di colleghi. L'intenzione di chi vota SI è di ridurre il peso delle "correnti" all'interno della Magistratura. Chiunque lo desideri dei magistrati potrà quindi auto-candidarsi senza l'indicazione delle "correnti".

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E' ovvio che abbiamo -nello spazio del blog- dovuto sintetizzare al massimo le esplicazioni. Comunque: chi vuole che tutto resti immutato voti NO, e chi vuole che il mondo giudiziario si apra un poco al mondo dell'osservatore esterno voti SI.

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