I Fasci Siciliani
Prima di entrare sulla tematica che ci siamo proposti ci piace affrontare il quadro istituzionale, politico, sociale ed economico dell'Italia di fine secolo (l'Ottocento).
Dopo il 20 Settembre 1870 (breccia di Porta Pia) ed il trasferimento della capitale a Roma all'interno della Destra (molto patriottica e che deteneva il potere) iniziano a scorgersi più punti di vista sui temi politici da affrontare.
Giovanni Lanza |
Minghetti e Sella si intendevano tanto bene fra di loro che se uno entrava in una compagine di governo l'altro ne usciva. Lanza e Sella erano persone austere e riuscivano talvolta ad intendersi. Con Lanza Presidente del Consiglio Quintino Sella fu ministro delle Finanze e nella sua sfera di azione non intendeva derogare su nulla e pertanto non intendeva mai accogliere le opzioni altrui. Nella politica economica Sella non intendeva nella maniera più assoluta -per esempio- derogare dalla regola del "pareggio di bilancio", anche al costo dell'inevitabile impopolarità.
Minghetti che non faceva parte della compagine di governo era, in Aula, sempre pronto ad accogliere proposte a carico del Bilancio, comprese quelle di alleggerimento della pressione fiscale. Sella era per la costruzione di uno Stato accentratore e Minghetti -di contro- puntava ad uno Stato decentrato e non esitava ad assecondare l'orientamento della Sinistra che allora stava all'opposizione.
All'interno della Destra c'era anche una corrente di intellettuali hegeliani (facevano riferimento a Silvio Spaventa). Costoro immaginavano la costruzione di uno Stato etico (=l'istituzione statale come fine ultimo a cui devono tendere le azioni dei singoli individui, nonché la realizzazione concreta del bene universale). Sella e Minghetti pur dissentendo dall'estremismo di Spaventa puntavano entrambi ad incrementare il ruolo dello Stato nella società. Ed è proprio su questo punto che quei governi della Destra impattano in Parlamento con la gran parte dei deputati della Destra che sventolano, invece, la bandiera del liberismo economico. Capo di questo filone politico proprio della destra era il fiorentino Ubaldino Peruzzi, formatosi al seguito di Bettino Ricasoli.
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Procederemo ancora per alcune pagine per fotografare il quadro politico della nuova Italia con Roma Capitale.
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