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sabato 11 giugno 2022

Sicilia dei viaggiatori. Dal Barocco al Novecento (4)

La descrizione della Palermo seicentesca (IV parte)
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Albert Jouvin de Rochefort 
è stato un cartografo francese.
Lo spazio barocco: Palermo come Madrid

   Le abitudini negli alberghi  

Tra i luoghi da visitare nei dintorni di Palermo il Monte Pellegrino e la città di Monreale sono senza dubbio i più interessanti. Uscendo dalla Porta San Giorgio ci siamo dunque incamminati per il detto Monte Pellegrino, da considerare degno di attenzione e per la sua altezza e per essere stato il luogo di ritiro di santa Rosalia che qui ha vissuto per diversi anni in una cavità posta al di sotto di una rupe, simile a quella della Sainte Baume in Provenza. Dopo aver camminato in salita per tre lunghe miglia siamo arrivati alla sacra caverna, servita dai Padri dell'Orattorio che abitano una casa alla sua entrata, in cui si vede, proprio in fondo alla cappella, la figura della santa rappresentata nel più austero atteggiamento di penitenza. Il luogo è chiuso da cancelli di ferro accanto ai quali sgorga una fonte dall'acqua miracolosa. Vi sono diverse tombe all'interno di questa grotta che non può essere paragonata che a quella della Maddalena in Provenza. Tutte le feste e tutte le domeniche vi arriva un gran numero di cittadini palermitani per godere di indulgenze del tutto straordinarie; al di sopra della rupe è una torre rotonda che richiama il Pilon della Sainte Baume, anche se non è stata costruita per la stessa ragione, ma per alloggiare una piccola guarnigione a protezione della costa; qui tutte le sere, se non è stato avvistato alcun vascello corsaro durante la giornata, viene acceso il fuoco di sicurtà, mentre in caso di pericolo, o se si scorge qualche predone di mare, i fuochi accesi, che possono essere chiamati "fuochi di difesa", divengono due. Nei pressi della santa grotta si trovano diversi eremitaggi e vi è anche una galleria nel lato più prossimo al mare, nel punto in cui la montagna presenta una scarpata simile ad un muraglione, molto alto, tanto da permettere  la vista di tutto ciò che si muove sull'acqua. Accanto alla galleria coperta si innalza la statua di santa Rosalia, di un'altezza talmente straordinaria che chi passa lungo la costa può vederla dal mare e la saluta come protettrice di coloro che navigano su questo elemento infido. Siamo scesi dalla montagna per un cammino acciottolato con pietre e piccoli sassi, per giungere poi all'Arsenale.

Due prospettive della città di Palermo
disegnate su due fogli, china e acquerello,
da un manoscritto di Camillo Camiliani,

Descrizioni dell'isola di Sicilia,
fine XVI-inizio XVII secolo.

Conservati nella Biblioteca Nazionale 
Universitaria di Torino



Per andare a Monreale siamo usciti dalla Porta Nuova, subito dopo la quale si apre una piazza assai ampia, coperta da numerosi filari di alberi, dove l'ombra è tanto più gradevole in quanto la sua prospettiva inquadra il bel portale, se non vado errato, dei PP. Agostiniani. Da qui abbiamo preso per un viale fiancheggiato da alberi di alto fusto rinfrescato da varie fontane e da grandi getti d'acqua che fanno di questo delizioso percorso una piacevole passeggiata, tra bellissimi palazzi e numerose ville; il portale di ognuno di esse è sempre preceduto da uno spazio piccolo, ornato da una vasca ricca di statue che gettano acqua in abbondanza, oppure da qualche grotta diversamente impreziosita da conchiglie e da piccoli zampilli incantevoli a vedersi. In una parola non vi è maggior svago che percorrere questa strada in leggera salita, sotto la quale passa l'acquedotto che porta l'acqua da Monreale a Palermo e che è stata di recente spianata e lastricata per renderla più agevole.

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