Quadri storici superati
Ancora sui "Riveli"
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Ferdinando III di Sicilia e Maria Carolina durante il periodo napoleonico risiedettero in Sicilia.
Ferdinando fu ospite per un breve periodo nel Monastero di Santa Maria del Bosco e pare che svolse un breve giro con incontri ufficiosi a Contessa, incontrandosi con i maggiorenti del luogo. = = =
In Sicilia disponiamo, a decorrere dagli inizi del Cinquecento, di una serie di censimenti (i cosiddetti riveli di beni e anime) in grado di fornire, in maniera unitaria e in un determinato momento, i dati “ufficiali” della popolazione del regno congiuntamente al quadro socio-economico dei nuclei familiari.
Sono stati frequentemente usati come fonte di tesi di laurea da più persone di Contessa E.
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Stando ai dati e agli studi condotti dall'Università di Palermo il censimento (rivelo) più datato è quello del 1505. Allora Kuntisa sul piano formale non era una comunità costituita ed ancor meno istituita. Quel rivelo del 1505 fu il primo nel senso che possedette tutte le modalità e la sistematicità sia ufficiali che pratiche per fotografare l'intero territorio dell'Isola, o meglio del Regno di Sicilia.
E' ovvio che prima del 1505 venivano curate registrazioni e rilevazioni sia su iniziativa locale da parte dei baroni o del Vice-re, finalizzate a conservare l'integrità del patrimonio, che oggi definiremmo pubblico.
Quel primo "rivelo" ufficiale del 1505 costituì quindi il primo "censimento di anime e di beni" e fu seguito con periodicità più o meno regolare da altri fino al 1861. Gli archivi pubblici conservano preziosi dati, per chi ama la vicenda storica della Sicilia, di ben 18 censimenti, di cui cinque effettuati nel corso del Cinquecento.
Per Kuntisa i "riveli" cinquecenteschi non sono cinque; abbiamo infatti evidenziato che per alcuni decenni dalla istituzione dell'Università locale (1520) si è goduto -allora- di una sorta di franchigia fiscale.
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