Ci fu un tempo in cui qualcuno sostenne che "Orlando il sindaco lo sa fare". Si sbagliava ovviamente quel qualcuno se persino Legambiente, associazione democratica e libera, osa diffondere il comunicato che qui riportiamo.
Continua Legambiente - con scadenza il 14 febbraio e prorogato al 16 marzo, erano stati messi a disposizione delle Srr e dei Comuni oltre 1,5 miliardi di euro per la realizzazione dei nuovi impianti per il riciclo e 600 milioni per il miglioramento del sistema di raccolta differenziata, di cui il 60 % destinato alle regioni del Sud. Il Comune di Palermo aveva avocato a sé, chiedendo e ricevendo delega dalla Srr Palermo Area Metropolitana, il compito di elaborare i progetti e presentare le proposte tramite i propri uffici e quelli della Rap.
Il Comune - aggiunge Legambiente - ha rispolverato, tramite i funzionari della Rap, i vecchi progetti di altri 10 centri comunali di raccolta, già previsti nel piano industriale, con l'obiettivo di completare la rete dei Ccr in città. Inoltre, nella misura dedicata al finanziamento agli interventi per la realizzazione di impianti destinati al riciclo è stato previsto l'impianto di biodigestione aneorobica, il cui progetto era già stato definito da Asja, e un impianto per la selezione e la valorizzazione della frazione del rifiuto secco differenziato. Il comune di Palermo aveva il compito di presentare le proposte tramite invio nella piattaforma dedicata del Mite i progetti dei Ccr e quello dell'impianto di valorizzazione della frazione secca della raccolta differenziata, per un valore di 30 milioni di euro, entro il 16 marzo 2022. Ma proprio i progetti relativi ai Crr e all'impianto di valorizzazione della frazione secca non sono stati trasmessi dai funzionari del Comune. «Un'altra occasione sprecata dal Comune - conclude Castronovo - per liberarci dai rifiuti e avviarci verso l'economia circolare».
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