Le concezioni della
Storia: il progresso
L'artista, chi è?
Nella società liberale dei nostri giorni il poeta, l'artista non tratta di cose lontane dalla folla, ma porta all'attenzione i sentimenti della folla, della gente.
Come su precedenti testi sul blog, seguiremo anche in queste righe il processo individuale, umano, che proveremo ad incarnare su Verga, figura della cultura italiana (siciliana) nel periodo che sta a cavallo tra l'Ottocento ed il Novecento.
In un romanzo "Eva", Verga si accorge e sostiene che l'arte (la letteratura) ha perso la centralità di cui disponeva nei secoli precedenti. Ai suoi giorni la centralità e la maggior influenza sulla vita collettiva era già transitata dalla cultura letteraria a quella della finanza e dell'economia (banche ed aziende).
Accanto alla detronizzazione della "letteratura", Verga si accorge del processo di borghesizzazione del ruolo dell'intellettuale, il quale ormai si sente costretto di dover vendere sul mercato il frutto del suo ingegno (il libro). Mercato che ha ormai trasformato persino il frutto dell'ingegno in "merce". E' praticamente crollata l'aura, la sacralità della figura dell'artista dei secoli passati, quando proprio l'artista viveva, veniva elevato, al di sopra della folla.
(Segue)
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