L’inflazione al 6,7% a marzo rischia di avere effetti pesanti sui consumi degli italiani. Il governo fa sapere di avere ridotto la pressione fiscale, ma nello stesso tempo l'Istat fa sapere che il denaro si è deprezzato.
L’associazione dei consumatori stima una maggiore spesa fino a +2.674 euro annui a famiglia a causa della fiammata dei prezzi. Più precisamente la stangata sarebbe di +2.058 euro annui per la famiglia “tipo”, e addirittura di +2.674 euro annui per un nucleo con due figli».
La spinta in alto dei prezzi riguarda un pò tutti i comparti, ma in particolare, accelerano i prezzi del gasolio per i mezzi di trasporto (da +24% a +38,3% su anno), quelli della benzina (da +21,9% a +31%), quelli del gasolio per riscaldamento (da +24,6% a +37,4%), quelli degli altri carburanti (da +38,7% a +45,3%) e dell’Energia elettrica mercato libero (da +64,9% a +65,5%); i prezzi del gas di città e gas naturale mercato libero salgono 4,6% rispetto a febbraio.
I prezzi della componente regolamentata dei beni energetici confermano, come a febbraio, essere quasi raddoppiati rispetto allo stesso mese del 2021 (+94,6%).
Tutto colpa di Putin ? Può darsi, ma come sempre ci sarà pure la componente speculativa, che in Italia non è mai stata distratta.
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