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venerdì 25 marzo 2022

Contessa Entellina. Dal latifondo nella campagna alla desertificazione del centro abitato

   Il territorio di Contessa Entellina è stato fino agli anni cinquanta del secolo scorso uno dei più (percentualmente) latifondistici della Sicilia. Quella struttura sociale ed economica ha nel tempo caratterizzato oltre che la realtà ambientale anche quella culturale ed umana della popolazione.

Fino agli anni cinquanta il "pagliaio" (calive in
arbëreshe)
era il ricovero, come dire, la
casa in campagna dei contadini dell'entro-
terra siciliano. Molti pagliai, negli anni
cinquanta del Novecento, si potevano rilevare
sul territorio di Contessa Entellina.

Questa immagine rievoca il sito
in c.da Fuisa, più o meno l'area adesso
occupata dagli 80 alloggi di
Contessa Entellina.
Era il sito
del guardiano dei covoni di grano che
sarebbero stati "trebbiati"
con i mezzi meccanici
-allora novità e simbolo di progresso-
di proprietà di don
Cocò LoJacono.

Spero che la foto venga
visionata dal custode di
allora, la cui amicizia ho
sempre conservata.
 Quel contesto umano ha peraltro perpetuato sino, viene da dire, ieri i rapporti sociali arcaici di produzione e le tecniche colturali regredite, iniziate ad essere sconvolte solamente negli anni cinquanta del Novecento con l'introduzione della democrazia repubblicana e poi dalle conseguenti lotte contadine dirette dal movimento creato dai partiti della Sinistra politicsa. A sconvolgere quei modelli socio-economici hanno pure influito l'introduzione diffusa dei mezzi meccanici e poi, in modo indiretto,  il flusso migratorio dal dopoguerra fino ai nostri giorni che ha ridotto la percentuale di popolazione che cercava, da sempre, la sopravvivenza esclusivamente all'interno della realtà rurale.

 Ancora oggi, va ricordato, un reale processo di trasformazione non si è profondamente realizzato. E qui entra l'inettitudine della burocrazia e della politica che ancora oggi, un paio di mesi fa, hanno con pari inefficacia perso risorse finanziarie europee per intraprendere l'irrigazione, secondo modelli moderni, di almeno una parte del territorio comunale. Queste circostanze di "incompetenza" burocratica e politica continuano ancora oggi pure indirettamente ad evitare che gli investimenti privati in agricoltura  continuino a restare una meta. 

 L'agricoltura del territorio rispetto alle più vivaci realtà che pure esistono in aree prossime, induce tanti produttori a continuare, sia pure con mezzi meccanici correnti, le colture di sempre, quelle che non spingono al risveglio e alla dinamicità ormai ovvie da terzo millennio.

 Generalmente nel territorio che interessa la nostra panoramica la proprietà terriera, all'opposto del latifondo, adesso è persino eccessivamente polverizzata e pur coinvolgendo molte fette di popolazione non risulta attuale la politica di rendere alcune infrastrutture praticabili: nel territorio di Contessa Entellina tantissimi chilometri di strade che venivano classificate "consortili" sono letteralmente intransitabili e in alcuni tratti persino scomparsi. Nessun uomo delle istituzioni si accorge del contesto, eppure nei discorsi pubblici si introducono aspettative extra comparto agricolo.

(Segue)

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