La Storia diversa
Abbiamo già accennato sul Blog come il quadro agrario dell'intera area interna della Sicilia fosse dal XIII fino al XV secolo sostanzialmente priva di centri abitati; era completamente disabitata l'area che oggi viene denominata Valle del Belice. Non vi sorgevano nemmeno "masserie", ossia quelle costruzioni destinate ad accogliere allevamenti, foraggi, attrezzature, depositi agricoli di una certa consistenza. Numerose erano di contro le mandrie, che come abbiamo riportato in altra pagina si muovevano nell'arco dell'anno dai monti che fanno cintura a Palermo fino ai confini dell'attuale territorio di Contessa E, e di Santa Margherita Belice.
Non per nulla gli archivi palermitani registrano nella Sicilia del XV e XVI secolo numerose squadre di calabresi che arrivavano nell'Isola per effettuare la zappatura dei vigneti nelle aree attorno a Catania, Palermo e Sciacca. Ed ancora, veniamo a sapere, sempre dagli archivi palermitani, che quando cominciarono ad arrivare nelle "deserte aree" interne del palermitano gli arbëreshe, i baroni e la signoria ecclesiastica di Monreale, prontamente dichiaratisi disponibili ad accoglierli entro i loro domini, devono preoccuparsi -inoltre- di far arrivare squadre di muratori, accollandosene le spese, dalla Calabria per realizzare i primi edifici abitativi nei centri di destinazione.
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