L'Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro
ANTONINO G. MARCHESE
Provincia Regionale di Palermo
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Interventi e riforme attuati tra seconda metà del XVII e XVIII secolo; storia del monastero fino ai nostri giorni
1660
Restauro del campanile e rifacimento di parte della copertura della chiesa per i danni prodotti da un fulmine (R. F. Margiotta, Infra);
risistemazione del coro (R.F. Margiotta, Infra).
1669-'72
Vengono eseguiti lavori di restauro nel secondo chiostro per la riparazione delle logette (R.F. Margiotta, Infra).
1670
Data incisa nella cantonata di oriente della nuova chiesa ( A. Schirò, 1894, p. 48).
1682
Santa Maria del Bosco riesce ad ottenere l'immunità fiscale (G. Lanza Tomasi, 1968, p. 48).
1684
Il pittore Giuseppe Fiorina dipinge numerosi ornamenti e alcuni affreschi nella vecchia chiesa e nel monastero; si fabbrica il nuovo appartamento abbaziale (R.F. Margiotta, Infra).
1693
Restauro dell'ultimo livello del campanile e della cuspide (R.F. Margiotta, Infra).
1700
Viene rifusa e accresciuta di dimensioni la campana centrale, per interessamento dell'abate Giustino Catalanotto da Sambuca (A. Schirò, 1894, p. 55).
1702
Restauri alla chiesa "vecchia"; affresco della Sala del Refettorio dell'Osservanza (R.F. Margiotta, Infra).
1714
Il secondo chiostro è "salicato" con balate del Burgio e abbellito con una fontana (R.F. Margiotta, Infra).
1716
Data incisa "nei massi riquadri ed intagliati dei pilastri delle Cappelle" dove si legge Pristionae intentioni restituta anno salutis 1716 e in uno dei muri della grande Cappella di San Benedetto (A. Schirò, 1894, p. 48).
1718
Data crelativa a un restauro (?), incisa nella cantonata di oriente della nuova chiesa (A. Schirò, 1894, p. 48).
1719
Data incisa in una delle cantonate della Cappella della Madonna della nuova chiesa, accompagnata dal motto "regulam fecit" (A. Schirò, 1894, pag. 48)
(segue)
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La "PRESENTAZIONE" al volume, che qui sotto riportiamo, è di Francesco Musotto, Presidente della Provincia Regionale di Palermo (2006).
La bellezza, la memoria, l'appartenenza a una cultura vastissima che si è fatta pietra, storia, preghiera, avamposto dell'arte e della coscienza. C'è stato questo tra le solide mura dell'abbazia di Santa Maria del Bosco. C'è, soprattutto, il senso del tempo che passa ma non cancella il passato, ed anzi lo nobilita e lo impreziosisce dei frutti dell'attesa. E quei frutti sono cibo per la mente e lo spirito di tutti i cittadinio, in simbiosi tra i luoghi e ciò che di più profondo essi rappresentano.
La Provincia Regionale di Palermo è da anni impegnata nel recupero e nella salvaguardia dei beni monumentali, attenta a valorizzare il rapporto stretto che questi hanno con il territorio, per una fruizione pubblica libera ma rispettosa. E' una politica fatta di piccoli passi, ad esempio la riapertura di una chiesa che torna ai fedeli, come la parrocchia delle Anime Sante di Bagheria, il restauro di un chiostro normanno per molti sconosciuto, quello del Duomo di Cefalù, il recupero di una torre campanaria simbolo per una comunità, come a Gangi.
Ma non sono solo cantieri. Dietro, a fianco, c'è anche un intervento culturale capillare, che si realizza in volumi, opere di divulgazione e di studio, documenti.
Esemplare è la pubblicazione degli atti del convegno sull'abbazia, che nella primavera del 2004, con il patrocinio della Provincia, ha visto partecipare amministratori, addetti ai lavori, storici e semplici appassionati di diversi comuni.
A distanza di due anni, come promesso, Palazzo Comityini ha mandato alle stampe la testimonianza scritta di quell'iniziativa, in un libro che ha i toni avvincenti del romanzo e il rigore del saggio. Perchè da una parte racconta le avventure di uno spazio avvolto dal mistero e dal fascino della contemplazione, e dall'altra propone una formula efficace e tangibile per la sua tutela e valorizzazione. In questo contesto, dunque, l'abbazia diventa il paradigma di un bene artistico che si può studiare, rivelare, amare a tutto tondo. Si costruisce anche con la carta, e l'edificio della conoscenza può essere solido come marmo. Se ci sono buone fondamenta.
FRANCESCO MUSOTTO
Presidente
della Provincia Regionale di Palermo