I precari degli Enti Locali vanno assunti. A sostenerlo
sono le oo.ss. sulla scorta di una serie di sentenze emesse dai giudici del lavoro.
Grazie alla sentenza del Tribunale del Lavoro di
Trani, n. 1528 del 26 ottobre, si
aprono nuovi orizzonti per i precari della sanità che da anni lavorano con
contratti atipici e a tempo determinato, e sono andati avanti di proroga in
proroga.
La stessa ratio, già applicata ai precari della
scuola, si può estendere a tutti gli altri precari, soprattutto in Sicilia. Il
Giudice del Lavoro ha accolto il ricorso di un dirigente medico precario da
oltre 36 mesi condannando la Asl di Bari a riammettere immediatamente in
servizio il ricorrente, con il consequenziale risarcimento del danno.
Il Tribunale di Trani ha in pratica confermato i
principi stabiliti dalla Corte Europea nella sentenza del 26 novembre 2014 in materia di abuso del contratto a termine da
parte delle Pubbliche Amministrazioni che possono essere
"sanzionate", con il risarcimento dei danni e/o con la condanna alla
trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato.
Questa sentenza deve porre quindi termine al
precariato nella sanità pubblica, dove operatori sanitari, infermieri e dirigenti
medici spesso subiscono un vero e proprio abuso nella reiterazione dei
contratti a termine, e visto l'annesso risarcimento del danno rischia di creare
un serio problema.
Una nota è stata inviata alla Regione e al
Ministero chiedendo una proroga come quella adottata dal governo nazionale, che
consente allo stato di prorogare i precari nazionali fino al 2018, nell'attesa
dell'approvazione di una legge regionale che inglobi tutti i precari, Asu, ex
Pip, Forestali ex Rmi che superi il patto di stabilità.
In Sicilia i precari sono circa 24 mila, ed
esattamente 18.550 lavoratori precari degli Enti locali, 5,800 ASU e 2200
precari AS.
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