la Repubblica-Palermo
Asse Comuni-sindacati contro la proroga di un
solo anno ai 22 mila precari degli enti locali siciliani, passata in
commissione alla Camera nell'ambito della legge di Stabilità.
I lavoratori attendevano di più e guardavano
anche all'agenzia per la stabilizzazione sponsorizzata dal sottosegretario
Davide Faraone che per il governatore
siciliano Rosario Crocetta «è ormai archiviata».
«L'Anci sostiene le ragioni della nuova protesta
dei sindacati, ribadendo che non solo è necessario tutelare i lavoratori precari
ma anche assicurare ai cittadini i servizi essenziali», afferma il presidente
regionale dell'associazione dei Comuni, Leoluca Orlando, definendo la proroga,
da cui peraltro sono escluse
le amministrazioni che lavorano negli enti in dissesto o predissesto, uno
«schiaffo ai lavoratori». Per i sindacati si tratta di un «ennesimo atto
di arroganza»: di qui la protesta.
«Un'immediata nuova mobilitazione», a partire
«dall'occupazione delle aule consiliari degli enti esclusi dalle proroghe, e
chiediamo all'Anci di aderire a questa nuova iniziativa, cosi come è avvenuto
quattro giorni fa». Governo e Parlamento nazionali, secondo i segretari
generali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, Michele Palazzotto, Gigi Caracausi ed Enzo
Tango, devono almeno garantire le proroghe per tutti i lavoratori precari delle
pubbliche amministrazioni siciliane e subito dopo avviare un tavolo di
confronto con il nostro coinvolgimento, della Regione e dell'Anci per
consentirne la stabilizzazione in via definitiva nelle dotazioni organiche.
Diversamente, non esiteremo a inasprire il livello conflittuale». «Assistiamo,
come al solito, a uno spettacolo indecoroso», accusa il segretario della Uil
siciliana Claudio Barone. Senza
ulteriore modifiche alla legge D'Alia, settemila lavoratori dei Comuni in
dissesto e pre-dissesto saranno comunque licenziati. Mentre gli altri
«continueranno a essere ostaggio dei capricci della politica», accusa il
sindacalista. «Con i precari si sta innescando in Sicilia un'altra macelleria
sociale», commenta il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro.
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