II nuovo anno inizierà più sereno per i 22.000
precari degli enti locali e per i sindaci che potranno avviare subito le
proroghe annuali.
L’Ars ha infatti recepito le norme nazionali per
prolungare fin a tutto il 2016 i
contratti in scadenza nel 2015.
Quello che più conta però è che il governo è
riuscit subito a stanziare 81 milioni che sono già da oggi a disposizione dei
Comuni. A differenza del passato, quindi, ancora prima che l’anno sia finito le
giunte comunali potranno varare le proroghe senza la pericolosa caccia ai fondi
del passato e il rischio che problemi finanziari avrebbero potuto interrompere
il rapporto di lavoro impedendo la semplice proroga.
Il provvedimento è stato votato ieri a Sala
d'Ercole assieme ad altri documenti: uno è il Dpef, il documento di
programmazione finanziaria col quale il governo indica la sua strategia nei
prossimi tre anni, l'altro è l'esercizio provvisorio che consente all'Ars di
non bloccare la spesa e di pagare per due mesi solo gli stipendi in attesa che
venga approvata la Finanziaria.
Quest'ultima serve a varare tutta una serie di
riforme e provvedimenti economici per consentire anche di rilanciare lo
sviluppo e migliorare le condizioni di vita dei siciliani. I problemi interni
alla maggioranza avevano portato alla bocciatura del Dpef in Aula e dunque ieri
il provvedimento ha seguito da capo l'iter previsto: è tornato in commissione
Bilancio dove il presidente, Vincenzo Vinciullo, lo ha modificato provando ad
accontentare tutte le forze politiche. Ad esempio per venire incontro ai Cinque
Stelle ha inserito un punto con cui sui «potenzia la differenziata scongiurando
la costruzione di inceneritori».
Il provvedimento è quindi arrivato in Aula
assieme all'esercizio provvisorio per due mesi che è stato approvato con 41
voti a favore. A Sala d'Ercole non sono mancate le polemiche, con Gino loppolo
della Lista Musumeci che ha attaccato il governo: «Se approviamo queste norme -ha
detto - è perché l'opposizione resta in Aula garantendo il raggiungimento del
numero legale».
I Cinque Stelle hanno confermato che il rischio
c'era e che la seduta alla fine non è saltata per soli tre voti: «Abbiamo
provato a fare mancare il numero legale» ha ammesso il deputato Francesco
Cappello. Il capogruppo MpA, Roberto Di Mauro, ha parlato di una «minoranza
d'Aula» mentre per Nello Musumeci «è un governo che continua a trascinarsi
stancamente». I lavori d'Aula riprenderanno il 7 gennaio mentre già il 4 i
parlamentari si ritroveranno in commissione Bilancio per iniziare a esaminare
la manovra, che dovrà essere discussa anche nelle commissioni di merito prima
di approdare in Aula.
Al momento l'unica nota positiva arriva dunque
per i precari degli enti locali. Certo, i 22 mila contrattisti probabilmente si
aspettavano di più dopo che si erano aperti spiragli per la stabilizzazione
attesa da vent'anni. Nel 2016 potranno sperare su due provvedimenti: il primo,
sponsorizzato dal sottosegretario Davide Faraone, prevede l'istituzione di
un'agenzia statale per assumere tutti i precari e utilizzarli dove è più utile
per l'amministrazione. Il secondo è stato inserito nella Finanziaria
regionale e prevede l'erogazione delle risorse ai Comuni per dieci anni e la
possibilità di assumere le categorie C e D rinviando i concorsi.
Al momento, i precari devono accontentarsi della
semplice proroga varata a Roma e inserita nella Legge di Stabilità nazionale.
L'Ars ieri ha recepito il provvedimento riuscendo comunque a regalare ai Comuni
un inizio anno senza grandi tormenti. Le nuove norme sulla finanza hanno
consentito infatti al governo di anticipare l'erogazione di 81 milioni di euro
agli enti locali che interessano sulla carte una parte consistente dell'intero
bacino, 13 mila lavoratori, ma di fatto rappresentano una boccata d'ossigeno
pure per gli enti in dissesto. Ne serviranno altri 107 per garantire tutti gli
stipendi, ma rispetto al passato il provvedimento promosso dall'assessore Luisa
Lantieri ha consentito di anticipare i tempi. «Abbiamo fatto una buon lavoro di
programmazione - spiega il dirigente generale delle Autonomie locali, Giuseppe
Morale - in teoria già oggi 31 dicembre le giunte possono varare i
provvedimenti di proroga sapendo a quanto ammonta il contributo e senza
tensioni tra lavoratori».
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